Detenuti Secondigliano preparano paramento sacro per il Papa – Campania

Detenuti Secondigliano preparano paramento sacro per il Papa – Campania

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Francesco indosserà casula per Giornata mondiale dei poveri


(ANSA) – NAPOLI, 07 NOV – Saranno i detenuti del carcere di
Secondigliano a preparare la casula che Papa Francesco indosserà
per la Giornata mondiale dei Poveri, il 13 novembre. Mercoledì 9
novembre una delegazione – guidata dall’Ispettore Generale dei
cappellani don Raffaele Grimaldi, dalla direttrice Giulia Russo,
dal cappellano don Giovanni Russo – la consegnerà, in udienza
privata, al Pontefice in Vaticano.
   
La casula, confezionata nel carcere partenopeo, è il frutto del
progetto “Albus Sacer”; laboratorio di sartoria, nato
all’interno dell’area circondariale e fortemente sostenuto
dall’Amministrazione Penitenziaria, che ha fornito di macchine
da cucire, materiali e ogni altra attrezzatura i detenuti.
   
Il percorso “RicuciAMO la vita” allude alla possibilità di
creare opportunità lavorative. I detenuti hanno anche ideato una
locandina per pubblicizzare i loro prodotti: casule con ricamo
diretto, stole, coprileggii e casule per anniversari
sacerdotali.
   
Da sfondo l’obiettivo che il laboratorio venga esternalizzato e
possa, con il tempo, trasferirsi anche in locali dove i
detenuti, una volta scontata la loro pena, trovino la
possibilità di realizzare le attività di taglio, cucito, stampa
e logistica con l’obiettivo di avviare percorsi di inclusione.
   
Durante la pandemia i detenuti hanno realizzato nel laboratorio
oltre 10mila mascherine distribuite gratuitamente in tutta la
città.
   
«Il progetto – spiega la direttrice Giulia Russo – ha radici
lontane: nel 2016 l’amministrazione penitenziaria della
Campania, autorizzata dal Capo del Dipartimento è riuscita con
il progetto Lady B a rendere riutilizzabili divise, cappotti
impermeabili e tute di servizio fuori uso: ne è nata una linea
con i principi di una economia di riciclo. Grazie al progetto i
detenuti acquisiscono professionalità riconosciuta realizzando
la mission educativa e di risocializzazione dell’Amministrazione
Penitenziaria». (ANSA).
   

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