Il dossier sul tavolo dell’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, lo spagnolo Josep Borrell, parla chiaro: secondo il comitato tecnico indipendente cui è stato demandato il compito di selezionare il profilo migliore per la nuova figura diplomatica di «inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo persico», il candidato ideale si chiama Luigi Di Maio.
La proposta del Governo Draghi
È quello il nome proposto dall’Italia dal Governo Draghi dopo la scelta dell’Ue di creare una casella ex novo, presentata nella comunicazione congiunta su un partenariato strategico con il Golfo il 18 maggio 2022 e successivamente approvata nelle conclusioni adottate il 20 giugno dal Consiglio. L’ultima parola sulla nomina adesso spetta proprio a Borrell, che dovrà presentare la sua «raccomandazione» agli Stati membri: soltanto se i Paesi la sosterranno, il Consiglio adotterà formalmente la decisione.
I concorrenti
L’ex ministro degli Esteri dell’esecutivo Draghi – 36 anni, una carriera politica fulminante che lo ha visto diventare vicepresidente della Camera a soli 26 anni, vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico a 32 e titolare della Farnesina a 33 – avrebbe sbaragliato la concorrenza del cipriota Markus Kyprianou, ex commissario Ue per la salute e la politica dei consumatori, dello slovacco Jan Kubis, ex inviato Onu in Libia, e del greco Dimitris Avramopoulos, ex ministro degli Esteri e commissario Ue.
I compiti
La strategicità dell’incarico, in relazione agli approvvigionamenti energetici e ai nuovi equilibrio sullo scacchiere geopolitico globale, è stata ricordata venerdì 18 novembre proprio dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Intervenendo al Manama Dialogue nel Bahrain, von der Leyen ha sottolineato che «Ia sicurezza del Golfo è importante per l’Europa, poiché la sicurezza dell’Europa è importante per il Golfo. Per questo – ha aggiunto – nomineremo un rappresentante speciale nel Golfo. Uniamo le forze per la nostra sicurezza collettiva. Siamo di fronte a un’opportunità storica per costruire nuovi legami tra le nostre regioni».
Contratto di due anni, indennità corposa
Il contratto previsto per l’inviato speciale dell’Ue per il Golfo persico avrà una durata massima di due anni e una remunerazione «determinata tramite un accordo diretto tra l’adviser e l’autorità», come ha spiegato all’Ansa un portavoce dell’Esecutivo comunitario. L’indennità sarebbe comunque pesante: stando al trattamento delle figure similari (a oggi sono nove i rappresentanti speciali istituiti, tra cui quello per il Sahel affidato all’italiana Emanuela Del Re, ex viceministra degli Esteri) , potrebbe aggirarsi intorno ai 12mila euro netti al mese, con regime fiscale agevolato e copertura totale delle spese di staff. In ogni caso, da Bruxelles fanno sapere che «la procedura per scegliere e nominare il Rappresentante speciale dell’Ue per il Golfo non è stata ancora completata. Comunicheremo questo posto e le sue modalità (mandato, budget) una volta che tutte le decisioni saranno state finalizzate e adottate».