Dopo i segnali di disgelo tra Pechino e Washington nelle ultime settimane, il direttore della Cia, William Burns, è stato in Cina amaggio, in una visita segreta che arriva mentre le tensioni fra i due paesi sono all’apparenza sempre più alte. Lo ha riportato il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali Burns durante la sua visita avrebbe incontrato fra l’altro funzionari dell’intelligence cinese.
Lo stesso quotidiano della City ha ricordato anche come negli ultimi giorni ci siano state altre due importanti missioni “diplomatiche”, anche se organizzate e attuate da protagonisti dell’economia e della finanza statunitensi, non da politici o da rappresentanti dell’amministrazione.
Da una parte, infatti, l’imprenditore visionario Elon Musk, uomo più ricco del mondo , numero 1 di Tesla e ora proprietario anche di Twitter, che di recente ha favorito il lancio della candidatura repubblicana alla presidenza di Ron De Santis dal suo account, ha incontrato nei giorni scorsi a in Cina autorità pubbliche cinesi a livello di ministri.
Un discorso analogo vale per l’iniziativa messa in campo invece dal numero 1 di J.P. Morgan, il banchiere Jamie Dimon, fresco “salvatore” della banca First Republic Bank, atterrato a Shanghai, dove mercoledì ha incontrato rappresentati del governo e della business community cinese.
L’attivismo di Dimon nella finanza statunitense, ma anche nella politica internazionale si sta facendo notare, tanto che Gillian Tett, chair del board editoriale ed editor at large del Ft, è arrivata a porsi la domanda se sia possibile considerare come credibile l’ipotesi di una corsa dello stesso Dimon alla abitazione Bianca. Per poi rispondersi, per ora, di no.