È strano che esistano i reati di false comunicazioni ai soci e di procurato allarme e non esista il delitto di annuncio fraudolento, stretto parente di entrambi. Per la giunta capitanata, si fa per dire, da Attilio Fontana l’annuncio falso è sistema di governo. Lo si è visto una volta di più quando il Corriere della Sera del 30 marzo ha amplificato l’ennesima vittoria del trio Fontana-Bertolaso-Moratti: “tutti gli over 80 hanno ricevuto la convocazione per il vaccino”.
Quello che il Corsera ha ricevuto, subito dopo, è una valanga di proteste da parte di lettori ultraottantenni che si sono firmati con nome, cognome e codice fiscale quasi fossero tornati a iscriversi sul leggendario portale regionale Aria costato 18,5 milioni di euro ossia quanto un vero portale in oro a 18 carati.
In circostanze simili torna di attualità il dibattito sui doveri di informare. Un medico di base lombardo che fornisce notizie e indicazioni dal territorio qualche giorno fa diceva a RdC: «Voi scrivete che ci sono i vaccini dai medici di base. Questo per me significa ricevere 95 telefonate in una giornata da pazienti che se la prendono con me perché io non ho i vaccini. La maggior parte sono gentili. Alcuni ti maltrattano. Dovreste controllare meglio quello che scrivete».
Parole sante. Verificare una notizia è doveroso. Dopo di che qui ci troviamo di fronte a un organo di governo regionale che da mesi vive di profezie, di piani quinquennali, di trionfi imminenti, di nuovi ospedali e di strepitosi obiettivi.
Un cronista non può esimersi dal riportarli anche se dovrebbe aggiungere un disclaimer, proprio come fa l’assessore al Welfare. Moratti dice: arriveremo ai 6,6 milioni entro giugno, vaccineremo tutti gli anziani entro l’11 aprile, a meno che ci siano i vaccini, non piova troppo, l’Inter vinca lo scudetto e le temperature si mantengano costanti in un arco di variazione fra 1° e 1,5°.
Nei termini del business caro alla vicepresidente assicuratrice, si chiama small print. Sono le piccole clausole di un contratto che i firmatari ingenui firmano senza leggere, a loro rischio e pericolo.
In questo caso i firmatari, per motivi di età, hanno la vista in calo di performance. Magari hanno anche votato Fontana. Magari lo rivoterebbero. Certo è che la sanità lombarda andrebbe commissariata, magari da uno di quei generali alla Cotticelli che tanto bene hanno fatto in Calabria.
Già da domani, c’è da giurarci, si troverà un capro espiatorio da presentare alla coppia di visitatori Figliuolo-Curcio che è in tournée per l’Italia a dire dovunque “andrà tutto bene”. Magari si troverà anche qualcuno per mandare questi benedetti sms. Intanto dal 15 febbraio ci sono molte decine di migliaia di anziani lombardi che non hanno nemmeno avuto il famoso sms di scuse, anche questo annunciato e arrivato a pochi.
Un mese e mezzo di attesa, di stress, di dubbi del tipo forse sono io che non so usare il telefonino, di incertezza assoluta. Non è la polmonite bilaterale ma anche questo, a più di 80 anni e in pandemia, è un danno che la giunta dovrebbe pagare. Come? Semplice. Con le dimissioni.