Dig 2023, torna il festival di giornalismo investigativo
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Oltre ai DIG Awards delle cinque categorie video (Short, Reportage e Investigative Medium, Reportage e Investigative Long), la giuria DIG 2023 dovrà anche decidere il vincitore del DIG Pitch (in programma venerdì mattina): si sono iscritti team di produzione da ogni parte del mondo, ma solo uno riceverà 15mila euro di finanziamento per un documentario di inchiesta. Il DIG Pitch oggi è sostenuto dalla Fondazione Matteo Scanni, costituitasi a Milano per tenere viva e diffondere la passione per il giornalismo investigativo di Matteo, presidente di DIG fino al 2022, quando è prematuramente scomparso.

DIG Festival 2023 Don’t Give up dà sempre maggiore risalto anche alla categoria audio, allestendo una giuria composta da membri altrettanto prestigiosi: il podcast designer Jonathan Zenti, la giornalista investigativa e produttrice Adèle Humbert, l’autrice e curatrice di RadioRai Giulia Nucci, e Andrea De Cesco, direttrice della Chora Academy, saranno a Modena, anche protagonisti di panel dedicati al podcast.

L’ultima anticipazione della IX edizione di DIG Festival Modena è tutta per Daniela Pes, cantautrice, musicista e compositrice di musica elettronica con una formazione jazzistica alle spalle, vincitrice della Targa Tenco 2023 come Migliore Opera Prima con il suo album sorprendente Spira, che la sera di domenica 24 farà rivivere in una location unica, particolarmente adatta al suo misterioso sound che miscela l’antico con lo sperimentale: la Chiesa barocca di San Carlo.

Il programma integrale dell’edizione 2022 verrà svelato a partire dalle prossime settimane sul sito dig-awards.org e sui canali social di DIG.

«Più che mai, noi tutti abbiamo urgente bisogno della diagnosi, per capire dove guardare, per sapere di cosa dobbiamo prenderci cura. E noi, ogni anno, assieme al nostro pubblico, scopriamo le opinioni di chi ha accertato, scavato, e ascoltiamo, facciamo delle scelte», dichiara Alberto Nerazzini, giornalista investigativo e Presidente di DIG. «Con DIG il nostro obiettivo è spalancare oltre i confini lo sguardo di chi partecipa, a cui è anche fornita una lente d’ingrandimento, chirurgicamente precisa, per analizzare il punto dove si nasconde un’alterazione, una mutazione, un pezzo del male. Ne vale ancora la pena: se gli indifferenti di Gramsci sono ancora da odiare, DIG Festival 2023 Don’t give up vuole sconfiggere i rassegnati. Perché se l’indifferenza è un male incurabile, la rassegnazione ancora non lo è».

«L’indifferenza è uno dei mali nostri tempi, DIG vuole esser un antidoto a questi tempi rassegnati» – commenta Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune che ha fortemente sostenuto il progetto fin dal 2020 insieme alla Fondazione di Modena e alla Regione Emilia-Romagna – «partecipazione, confronto, indagine sono gli elementi chiave di un programma di assoluta qualità, che porta a Modena il meglio del giornalismo investigativo, in un festival fatto da una continua contaminazione di linguaggi culturali, dalla musica alle arti figurative e visive».



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di www.wired.it 2023-08-14 10:00:00 ,

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