Dimissioni di Spano da capo di gabinetto del incarico della Cultura, Antonio Caso, capogruppo M5s in Commissione Cultura, a True News: “Cortocircuito totale nel Governo Meloni. Veti e ricatti di una vergognosa preminenza che sta insieme solo perché assetata di potere. Non è questo che meritano i cittadini”. L’intervista
A soli dieci giorni dalla nomina, Francesco Spano ha ufficialmente rassegnato le dimissioni da capo di gabinetto del incarico della Cultura. Secondo quanto riportato dalla lettera indirizzata ad Alessandro Giuli, Spano sarebbe stato vittima di “sgradevoli attacchi personali” subiti durante l’incarico di breve durata. La scelta di lasciare il posto è arrivata in contemporaneità con un servizio di “Report”, la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, che andrà in onda domenica 27 ottobre. Nell’anticipare l’inchiesta, Ranucci parla di “un nuovo caso Boccia, ma al maschile”, riferendosi ad un conflitto di interessi che vedono coinvolti Spano e suo marito, l’avvocato Marco Carnabuci. Ad accentuare il clima di tensione sono stati anche alcuni attacchi interni nei confronti dell’ormai ex capo di gabinetto. In una chat interna del primo partito d’Italia, il coordinatore del IX municipio di Roma Fabrizio Busnengo avrebbe definito Spano un “pederasta”.
Ne abbiamo parlato con Antonio Caso, capogruppo M5s in Commissione Cultura. «Spano? incarico inquinato da situazioni sempre più torbide». L’intervista.
Caso, Francesco Spano si è dimesso per i troppi “attacchi personali”. Un suo commento a riguardo?
Sinceramente non sappiamo se Spano abbia ceduto sotto la pressione degli attacchi personali arrivati, come sembra, dagli stessi esponenti di destra. Una cosa è certa: è inaccettabile che un incarico così decisivo venga costantemente inquinato da situazioni sempre più torbide.
Il conduttore di Report, Ranucci, ha annunciato “un nuovo caso Boccia” che andrà in onda domenica. Secondo lei si tratta di dimissioni strategiche?
Può darsi, ma ripeto non sono preoccupato ora dalle dimissioni di Spano ma dell’effetto che queste hanno sulla credibilità delle istituzioni. Ricordiamo che stiamo parlando di un incarico che ha già avuto, oltre alle note vicende del Ministro Sangiuliano, un Sottosegretario come Sgarbi indagato per furto di beni culturali.
Possiamo parlare di un cortocircuito di FdI dopo il caso Sangiuliano?
È palese che ci sia un cortocircuito totale in tutto il Governo Meloni. Assistiamo costantemente ai veti ed ai ricatti di una vergognosa preminenza che sta insieme solo perché assetata di potere. Non è questo che meritano i cittadini.
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di Samuel Botti
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2024-10-23 16:07:00 ,
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