dimora, le 3 città italiane in cui è quasi impossibile trovarla a prezzi accessibili

dimora, le 3 città italiane in cui è quasi impossibile trovarla a prezzi accessibili


Prima il mercato era composto anche da studenti, che ormai “si sono rassegnati ad andare a Mestre ed è un peccato perché erano una risorsa che rendeva viva la città – prosegue Massaria -. Oggi Venezia è una città sempre meno vissuta e sempre più un luogo da sfruttare dedicato ai turisti e non più a chi ci vive. Una volta lavoravamo con la classe medio alta, adesso abbiamo quasi solo turisti stranieri che non sono però il tessuto sociale della città. Sono artisti attratti dalla Biennale, che magari stanno in città un mese all’anno ma sono il 90% del mercato immobiliare sul territorio cittadino”

La dimora infatti rimane un lusso che nessun veneziano può più permettersi: già nel terzo trimestre del 2022, il sito di annunci Idealista posizionava Venezia al quinto posto per i prezzi medi più alti delle case (oltre 441mila euro, dopo Forte dei Marmi, Pietrasanta, Alassio e Milano). Il costo comunque varia molto da zona a zona “può andare dai 3.500 ai 6000 euro al metro quadro, ma può arrivare anche a 20mila euro nei casi di abitazioni di lusso”

Ci sono poi gli affitti brevi, che anche qui ha un peso non indifferente: l’osservatorio Ocio, nato nel 2019 e composto da un collettivo di abitanti e ricercatori che si interessano alla dimora e alla residenzialità nella Venezia insulare, ha realizzato un grafico esplicativo che mostra come la crescita costante di strutture ricettive non alberghiere abbia superato (e di molto) quelle degli hotel, registrando una vera e propria impennata dal 2016 in poi (con una flessione nel 2020 causa pandemia): “Sebbene ogni singolo alloggio privato abbia una capacità ricettiva inferiore rispetto a un albergo, tutti gli alloggi privati coprono comunque la maggior parte dei posti letto dell’offerta ricettiva complessiva”. Secondo il progetto indipendente Inside AirBnb, che analizza gli annunci nelle varie città sulla celebre piattaforma, al momento dei quasi 8.000 annunci presenti in città, il 77,4% affitta interi appartamenti.

I portici di via Santo Stefano a Bologna.Julian Elliott Photography

Affitti e acquisti a Bologna

Dai dati diffusi dall’università di Bologna per l’anno accademico 2020/2021, nel capoluogo emiliano si sono raggiunti quasi 70mila studenti in città (90mila in tutto, contando anche gli altri campus) e quasi la metà di loro viene da altre regioni. Il problema abitativo, soprattutto per i giovani che decidono di studiare in città, va avanti da anni, tanto che la vicesindaca Emily Clancy aveva annunciato lo scorso luglio la nascita dell’Osservatorio sull’andamento del mercato degli affitti e delle locazioni turistiche oltre a un accordo sui canoni concordati (per cui è stato previsto un contributo da 1,3 milioni ai proprietari, fino a 3mila euro per il singolo, più una tantum da 500 euro per gli alloggi dove insistono più annunci di piattaforme turistiche). 



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di Simona Buscaglia www.wired.it 2022-12-23 06:00:00 ,

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