Nel corto si sente proprio una battuta dello stesso Genio, con la voce originale di Williams. Ma in questo caso – come successo, non senza polemiche, negli ultimi mesi – non c’entra nulla l’intelligenza artificiale, su cui di recente si è espressa negativamente anche la figlia dell’attore, Zelda Williams. L’intenzione dei realizzatori di questo tributo, invece, è stata fin dall’inizio quella di recuperare la voce originale del mitico interprete, attingendo alle vastissime sessioni di registrazione che Williams aveva realizzato proprio in vista del debutto nel 1992. I registi Dan Abraham e Trent Correy, in ogni caso, hanno dovuto chiedere il permesso proprio agli eredi, giocando però una carta di grande fiducia, ovvero il coinvolgimento di Eric Goldberg, l’animatore che aveva lavorato al film degli anni Novanta. Il risultato? Un Genio che appare e suona esattamente come quello di 31 anni fa.
Che il permesso arrivasse, in ogni caso, non era scontato: negli anni Novanta lo stesso Robin Williams spinse Disney a ritirare dal mercato alcuni giocattoli parlanti perché non aveva mai autorizzato l’utilizzo della sua voce se non all’interno della pellicola stessa (tanto che nel sequel di Aladdin, Il ritorno di Jafar, fu sostituito da Dan Castellaneta, l’Homer dei Simpson, salvo poi tornare nel terzo Il re dei ladri). Fortunatamente anche la sua voce compare in questo Once Upon a Studio, assieme a quelle di James Wood (Ade di Hercules), Jeremy Irons (Scar de Il re Leone), John C. Reilly (Ralph Spaccatutto), Kristen Bell (Anna di Frozen) e molte altre ancora.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-10-17 09:12:07 ,