Ho passato un’intera giornata al Ces 2025 con al polso un piccolo braccialetto giallo, che ai più poteva sembrare una normale smartband per il fitness. In realtà questo indossabile chiamato Pioneer e prodotto da Bee AI ha registrato tutto ciò che accadeva intorno a me. Non memorizzava parole e frasi come una tipica app di registrazione audio, ma elaborava le mie conversazioni per poi fornirmi elenchi di cose da fare ad hoc e generare riassunti testuali delle chiacchierate con altre persone.
Qualche giorno prima dell’inizio della fiera tech di Las Vegas, ho parlato con il ideatore di un’altra nuova azienda, Omi, che ha presentato ufficialmente il suo primo prodotto lo scorso 8 gennaio. Anche in questo caso si tratta di un dispositivo che registra tutto ciò che vi circonda per creare un registro delle attività, e che tramite l’intelligenza artificiale analizza le informazioni restituire informazioni e compiti da svolgere durante la giornata, proprio come se fosse un assistente personale. L’indossabile di Omi può essere messo al collo, ma funziona al in modo migliore se applicato sulla fronte, vicino alla tempia: integra un elettroencefalogramma e i produttori sostengono che sia in grado di captare quando pensate di parlarci, attivandosi per ricevere la richiesta.
Le novità raccontano il nuovo mondo in cui viviamo, all’insegna di wearable alimentati dall’AI che registrano continuamente l’ambiente che ci circonda. Gli assistenti vocali – che in principiano erano parte di altoparlanti e smartphone per poi spostarsi su polsi e volti – richiedevano almeno un coinvolgimento attivo, come un tocco sul display o una parola chiave da pronunciare in modo da avviare l’ascolto. La nuova era di assistenti hardware, invece, che comprende del resto anche il prossimo ciondolo Friend o la spilla NotePin, è in grado di assorbire le informazioni passivamente e di lavorare in background. Sono sempre in ascolto.
I nuovi dispositivi indossabili AI hanno un prezzo abbordabile: l’orologio di Bee AI costa solo 50 dollari (48 euro circa) mentre la perlina adesiva di Omi viene venduta a 89 dollari (86 euro circa); ma la vera magia è nel software, che spesso richiede un abbonamento in quanto attinge a molteplici modelli linguistici di grandi dimensioni per analizzare le conversazioni.
Bee AI
Bee AI nasce da un’idea di Maria de Lourdes Zollo e Ethan Sutin. In passato entrambi hanno lavorato a Squad, un’app fondata dallo stesso Sutin che permetteva di condividere lo schermo nelle videochat in modo che le persone potessero guardare in simultanea lo stesso film o lo stesso video di YouTube da remoto. L’azienda è stata poi acquisita da X e i due hanno lavorato per un breve periodo a Twitter spaces. Zollo ha avuto esperienze anche presso Tencent e Musical.ly, che è poi diventata TikTok.
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di Julian Chokkattu www.wired.it 2025-01-10 05:40:00 ,