Il ministro della Difesa: «Personale da usare in caso di gravi crisi. Quella dei riservisti è una delle riforme necessarie all’Italia»
ROMA Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, lo disse per la prima volta già a Cagliari, lo scorso 4 novembre, in occasione della festa delle Forze armate e dell’unità nazionale, davanti al capo dello Stato, Sergio Mattarella: «La Difesa — disse — deve prepararsi a tutti gli scenari, molto spesso nella nostra vita evitiamo di pensare alle cose peggiori, ma quando fai il ministro della Difesa, per la sicurezza del Paese, devi pensare anche agli scenari peggiori e lavorare per evitare e fermare che ciò arrivi davanti a te».
Oggi le Forze Armate dispongono di 150 mila unità
Era chiaro che il ministro, conscio dei pericoli (con la guerra tra Hamas e Israele alle nostre porte e quella tra Ucraina e Russia ancora ben lontana da una soluzione), avesse in mente già un percorso preciso da seguire. Ed ecco che, da Palazzo Baracchini, nel centro di Roma, è arrivata la conferma che si sta lavorando fitto per arrivare, entro due anni, all’introduzione (previo passaggio in Parlamento) di una riserva ausiliaria dello Stato: «Non oltre 10 mila riservisti», pronti a intervenire in supporto alle Forze armate (che oggi possono contare su 150 mila unità) in «casi gravissimi», come guerre e crisi internazionali. In pratica, ci siamo già.
Saranno militari in congedo e civili, tutti su base volontaria
Non…
Author:
Data : 2024-01-26 19:20:06
Dominio: www.corriere.it
Leggi la notizia su: Corriere.it – Politica
LEGGI TUTTO