Don Patricello,manifesto per Cutolo? Critiche inutili,siamo soli – Campania

Don Patricello,manifesto per Cutolo? Critiche inutili,siamo soli – Campania

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Prete anticamorra andrò ad Ottaviano per incontrare sacerdote


(ANSA) – NAPOLI, 20 FEB – ”La camorra non la si sconfigge
criticando i parroci o i manifesti. Nei luoghi di camorra ci
siamo noi, e siamo lasciati soli. Gli eroi dell’ultima ora,
pronti solo a criticare, lascino che la Chiesa faccia la Chiesa,
la magistratura faccia la magistratura, o il poliziotto faccia
il poliziotto”. Così all’ANSA don Maurizio Patriciello, parroco
al Parco Verde di Caivano, da sempre impegnato nella lotta alla
criminalità e alle conseguenze della cosiddetta ‘Terra dei
fuochi’, commenta le polemiche degli ultimi giorni sul manifesto
funebre affisso ad Ottaviano (Napoli), paese natio del boss
della camorra Raffaele Cutolo, nel quale i familiari del capo
della Nco (Nuova camorra organizzata) annunciavano una
messa in suffragio dell”anima benedetta” del boss, in
occasione dell’anniversario della morte avvenuta il 17 febbraio
dello scorso anno.
   
Don Patriciello sostiene che nei prossimi giorni si recherà
ad Ottaviano per incontrare il parroco che ha celebrato la messa
in suffragio del defunto boss della Nco, per portargli la
propria solidarietà dopo le polemiche che lo hanno investito, in
quanto ritenuto da qualcuno ”colpevole” di aver permesso il
rito. ”In molti si sono scagliati contro di lui come se fosse
stato lui a scrivere ‘anima benedetta’ su quel manifesto o
pretendendo, magari, di non far celebrare messa. Si tratta di
cliché, manifesti dove si cambia il nome del defunto, e che
nulla hanno a che vedere con la Chiesa. Per quanto riguarda la
messa in suffragio, questo parroco non ha fatto alcun panegirico
sul defunto, è stato sobrio e ha chiesto a Dio pietà per la sua
anima, chiedendo ai fedeli di convertirsi al Vangelo e di
metterlo in pratica. Ho lavorato in ospedale, e per fare una
metafora non sono i sani che vanno curati, ma gli ammalati.
   
Questo fa anche un parroco, cura le anime, e per questo andrò ad
Ottaviano, per non far sentire solo questo sacerdote”. Don
Patriciello ha poi sottolineato che ”bisognava solo ignorare
quel manifesto che sarebbe stato coperto da altri dopo un paio
d’ore”. ”Che Cutolo fosse un criminale nessuno lo dimentica ma
morendo è entrato in un’altra dimensione, e se lui era Caino,
non dobbiamo consentire che l’odio ci renda altrettanto
cattivi”. (ANSA).
   

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