Nota per le sue ospitate in tv, l’europarlamentare non va tanto per il sottile. Come quella volta che fece la parodia della scritta che campeggia ad Auschwitz
Che caratterino, la signora… Francesca Donato non stata a piangere a lungo dopo la sua fuoriuscita su una Lega, a suo dire, “schiacciata su Mario Draghi”. Anzi, a sorpresa e battendo tutti sul tempo, ha annunciato la sua candidatura a sindaca di Palermo: la prima ad essere annunciata ufficialmente. Difficile dire quale sar il suo consenso: alle Europee del 2019, nella circoscrizione isole, aveva preso oltre 28mila preferenze. Ma allora, fu con il brand forte della Lega. Ora, sola, ma in compenso gode della popolarit sconfinata conquistata a suon di ospitate televisive. E probabilmente raccoglier a piene mani da quel bacino elettorale no vax che si manifester alle prossime elezioni.
Di sicuro, la candidatura non un favore a Matteo Salvini, che la vide lasciare il partito un attimo prima di spedirla fuori, anche se fece in tempo a cacciarla dall’eurogruppo leghista. Si sa, avere contro gli ex non mai un bell’affare, ma i leghisti ostentano sicurezza: “Non ci porter via un voto”. Chiss. I primi a innamorarsi dell’eurodeputata furono appunto i conduttori televisivi: le sue frequentissime sparate erano – e sono – una garanzia di “mazzate in studio”. Non con il viceministro Pierpaolo Sileri, che alla fine alz le mani: “Qualunque cosa io possa rispondere alla collega, tempo perso…”, un riferimento a chi non vuole ascoltare e contraddice a nastro. Magari alla faccia del buon senso, basandosi su fake news e consigliando contro il covid vitamine ad altri farmaci non approvati dalle autorit sanitarie. Nello slancio agonistico, Donato non guarda tanto per il sottile e le sue sparate fanno cadere la mascella. Quella sul presidente Sergio Mattarella che “viola la costituzione” fu una delle prime, ma poi fu escalation. Spesso con paragoni sconcertanti sul nazismo: L’etica della medicina morta e incenerita. Siamo tornati ai parametri di Mengele”. Fino al sovracuto: la frase Arbeit macht frei scritta sui cancelli di Auschwitz a Francesca Donato ricorda quella “Il vaccino rende liberi”. Cosa che ha spinto l’Auschwitz memorial a ricordarle che “quelle parole sono diventate una delle icone dell’odio umano che ha portato a innumerevoli decessi”. E dunque, strumentalizzarle per argomentare contro l’immunizzazione , un triste sintomo di declino morale e intellettuale.
Ma lei, Ladyonorato su Twitter (Onorato il nome del marito), non si fa troppo scalfire. E la famiglia di un medico deceduto di covid dopo l’immunizzazione che invita comunque al vaccino, a lei “sembra una barzelletta”. Ma in quel caso, s: si scus. Salvo a definire la polemica “pretestuosa”. Marchigiana di origini trapiantata in Sicilia, debutt in politica con un movimento No euro. Approdata alla Lega, al primo tentativo manc l’elezione a Bruxelles centrata invece nel 2019. E ora, spiega cos la sua candidatura a palazzo delle Aquile: Voglio offrire un’alternativa ai partiti, a una politica che segue logiche troppo lontane da quelle dei cittadini”.
9 novembre 2021 (modifica il 9 novembre 2021 | 15:48)
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Marco Cremonesi , 2021-11-09 14:49:26
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