S’intitola Don’t Die: L’uomo che vuole vivere per sempre ed è un nuovo documentario disponibile dal 1° gennaio su Netflix. Il sottotitolo è abbastanza intuitivo, se non fosse che si tratta di una storia vera in tutto e per tutto: è quella di Bryan Johnson, imprenditore statunitense di 47 anni che ha fatto i milioni nel campo del software e che ha un obiettivo chiaro. Quello di allungare il più possibile il corso della propria vita rimanendo giovane per sempre. Nel 2021 Johnson ha infatti annunciato il suo progetto anti-aging chiamato Blueprint Project, promettendo di spendere 2 milioni di dollari all’anno per tornare a un’età biologica di 18 anni: un’equipe di 30 medici al suo servizio, centinaia di pillole al giorno, dieta e allenamenti serrati, terapie agli infrarossi, trasfusioni di plasma (e, a ben vedere le foto, anche di capelli), algoritmi predittivi, innovative se non rischiose terapie geniche… Tutto pur di sconfiggere l’eventualità di non esserci più.
Sbirciare nella vita di Bryan Johnson
La sua storia, sensazionalistica oltre che avanguardista, ha attirato da subito l’attenzione dei media internazionali, e lo stesso Johnson ha colto l’occasione per trasformarsi in una specie di guru salutista su TikTok e altrove. Ora, la sua eco sarà ancora più ampia con Don’t Die, nuova opera di un nome piuttosto noto della documentaristica più curioso: parliamo di Chris Smith, già autore e regista di Fyre (storia del festival musicale paradisiaco rivelatosi una disastrosa truffa) e Bad Vegan, oltre che della recente docuserie sul mogul del wrestling Mr. McHanon. Smith è chiaramente attratto dalle persone che, più o meno megalomani, vogliono cambiare il mondo a rischio di farlo in maniera controversa. E sicuramente quello di Johnson è un percorso che fa molto discutere.
Smith l’ha seguito per un totale di 12 mesi, registrando nelle varie scene il suo protocollo di vita che sembra uscito da un racconto di fantascienza: la sua routine prevede l’assunzione continua di pastiglie e integratori, 90 minuti di allenamento quotidiano, cena alle 11 del mattino, a letto alle otto e mezza di sera, risonanze magnetiche e trattamenti alla pelle settimanali, persino una terapia ancora non approvata dalle istituzioni mediche americane che prevede il ricorso al gene della follistatina, che garantirebbe la differenziazione cellulare evitando decadimenti e degenerazioni. Johnson sostiene che l’età del suo corpo è quella di un ragazzo “alla fine dei vent’anni“, e invece di festeggiare il suo compleanno ogni anno, spegne le candeline ogni 19 mesi. In altre parole farebbe di tutto per rallentare il corso del tempo, anche coinvolgere in questo processo il figlio imberbe Talmage.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2025-01-02 13:24:00 ,