Author: Antonio Musella
Data : 2024-05-14 14:01:56
Dominio: www.fanpage.it
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Il deputato Borrelli (Avs) chiede la commissione d’accesso al Comune di Pomgliano d’Arco e presenta la terza interrogazione parlamentare a Piantedosi.
Francesco Emilio Borrelli
Dopo l’inchiesta di Fanpage.it “La città di cemento” sulla rimozione dell’ex comandante della polizia municipale Luigi Maiello che stava indagando sugli intrecci tra camorra, politica e abusi edilizi, sono tante le reazioni del mondo della politica. Una delle fasi della nostra inchiesta ha riguardato le attività di denuncia di quello che sta avvenendo in questi mesi da parte del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, il quale ha già presentato due interrogazioni parlamentari al Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, su quanto sta avvenendo a Pomigliano e sulla vicenda di Luigi Maiello.
Proprio il deputato è stato al centro di numerosi attacchi da parte del sindaco Lello Russo, che come mostra la nostra inchiesta, ha più volte attaccato Maiello fino al suo licenziamento dello scorso 8 aprile, sostenendo che: “A Pomigliano d’Arco, la camorra non esiste“. Il primo cittadino ha inoltre accusato Maiello di “essersi fatto da solo” l’attentato subito dal comando dei vigili urbani, al tempo diretto da Maiello, il 1 gennaio 2022, quando furono date alle fiamme diverse auto confiscate ai clan di camorra. In ultimo in una recente seduta del consiglio comunale, Russo ha attaccato direttamente Borrelli definendolo “un trombone” e minacciando di querelare chiunque dicesse che a Pomigliano d’Arco esiste la camorra.
Il deputato: “Uno scenario da anni ’80”
In una nota Francesco Emilio Borrelli è intervenuto nuovamente sulla vicenda di Pomigliano d’Arco: “Dopo il servizio di Fanpage sulla defenestrazione del comandante della Polizia Municipale sono pronto per una nuova interrogazione – scrive Borrelli – si tratta di uno scenario mostruoso, e le affermazioni del Sindaco Russo sulla camorra estinta a Pomigliano sono irricevibili“. Il deputato aveva già presentato una prima interrogazione a Pinatedosi dopo l’aggressione subita dal candidato Sindaco dei Verdi a Pomigliano d’Arco in campagna elettorale e dopo le prime dichiarazioni di Russo contro Maiello e sull’inesistenza della camorra sul territorio, come mostrato dall’inchiesta di Fanpage.it.
Successivamente Borrelli ha presentato una seconda interrogazione dopo che Russo si era recato all’inaugurazione di un bar di proprietà di parenti della famiglia Foria nel centro di Pomigliano. Ora, dopo la nostra inchiesta, siamo alla terza interrogazione a Piantedosi. “Siamo davanti a uno scenario da anni 80 con azioni e parole che sono inquietanti” prosegue Borrelli. “L’azione contro il comandante Maiello appare come una sorta di vendetta trasversale per il suo impegno contro i clan della camorra. Bisogna approfondire con la massima attenzione quello che è successo“. Il deputato proprio nell’inchiesta di Fanpage.it aveva chiesto l’invio della commissione d’accesso al Comune di Pomigliano d’Arco, atto propedeutico per valutare lo scioglimento del Comune per infiltrazione mafiosa.
L’attacco del sindaco: “Borrelli è un trombone, la camorra non esiste”
Lo scorso aprile durante una seduta del consiglio comunale, il sindaco Lello Russo ha dato vita ad un vero e proprio show che aveva al centro del suo intervento, ripreso in diretta, proprio la sua tesi sul fatto che a Pomigliano d’Arco la camorra non esiste. Nel corso del suo intervento Russo aveva definito Borrelli, colpevole di aver presentato le due interrogazioni su quanto sta avvenendo a Pomigliano d’Arco, “un trombone”, ed aveva minacciato di querelare tutti quelli che avrebbero detto che a Pomigliano c’è la camorra.
“Quelle del primo cittadino sono affermazioni irricevibili, addirittura arrivare a minacciare di denunciare chiunque dica che a Pomigliano c’è la criminalità organizzata” dice Borrelli nella nota. “Questa non si chiama difesa dell’onorabilità del territorio ma tentativo di censura. La camorra è in grado di insinuarsi nelle pieghe del potere senza fare rumore, per questo è così pericolosa. E’ inaudito che un sindaco affermi che nella sua città, che in passato ha visto avvicendarsi sanguinarie famiglie criminali, la camorra sia definitivamente estinta. Come si dice, deceduto un papa se ne fa un altro e anche la camorra di Pomigliano si è riorganizzata, nonostante la presunta estinzione del clan Foria“. Il clan Foria è stato al centro dell’inchiesta di Fanpage.it.
Secondo il primo cittadino pomiglianese il clan è estinto, ma tra le ditte coinvolte nell’indagine di Maiello c’era la Piramide srl che tutt’oggi è colpita da interdittiva antimafia proprio perché considerata dalla Prefettura di Napoli riconducibile al clan Foria. “Forse le parole di Russo sono un estremo tentativo di difesa, magari perché seriamente preoccupato per un eventuale e imminente commissione d’accesso dell’Amministrazione per infiltrazioni camorristiche. Di certo noi non ci faremo intimidire e continueremo a difendere Pomigliano dalla deriva criminale che sta vivendo con bombe, sparatorie e azioni delinquenziali di cui sono piene le cronache di tutti i giorni purtroppo” conclude Borrelli.
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Antonio Musella , 2024-05-14 14:01:56 ,