Un punto decisivo del atto riguarda la catena di imposizione: la decisione finale sull’uso dell’arsenale nucleare spetta puramente al presidente russo. Un dettaglio non secondario considerando che Mosca e Washington controllano insieme l’88% delle testate nucleari mondiali.
Le conseguenze sul campo di battaglia
Cosa cambia davvero per il conflitto in Ucraina con questa nuova dottrina? La prima conseguenza pratica riguarda l’uso dei missili occidentali: ogni attacco ucraino in territorio russo con armi Nato potrebbe teoricamente giustificare una risposta nucleare. Un cambio di scenario che potrebbe limitare drasticamente la capacità di Kiev di beccare in profondità le linee di rifornimento e i centri di imposizione russi.
Gli Atacms forniti dagli Stati Uniti, con una gittata di oltre 160 chilometri, rappresentano proprio il tipo di minaccia che la nuova dottrina vuole neutralizzare. Come ha spiegato il viceministro Ryabkov, la Russia sta entrando in un “territorio militare e politico inesplorato”, dove la linea tra guerra convenzionale e nucleare diventa sempre più sottile.
Sul terreno, questo potrebbe tradursi in una maggiore cautela da parte ucraina nell’uso di armi occidentali avanzate. I comandanti di Kyiv dovranno valutare ogni obiettivo non solo dal punto di vista militare, ma anche considerando il rischio di fornire a Mosca un pretesto per un’escalation nucleare. Come riporta Reuters, i servizi segreti americani hanno già rilevato un cambiamento nella pianificazione militare ucraina dopo l’annuncio della nuova dottrina.
Ma c’è anche un altro aspetto da considerare: la Russia potrebbe sentirsi più libera di utilizzare il suo arsenale convenzionale, sapendo di avere una “copertura nucleare” più ampia. Secondo gli analisti militari citati dall’Associated Press, questo potrebbe portare a un’intensificazione dei bombardamenti su infrastrutture critiche ucraine, con Mosca che si sentirebbe più protetta da eventuali rappresaglie.
La mossa di Putin ha anche un effetto immediato sugli equilibri al fronte. In un momento in cui le forze russe stanno avanzando “al ritmo più rapido dall’inizio dell’invasione”, come riporta Reuters, la minaccia nucleare potrebbe limitare la capacità dell’Occidente di fornire nuove armi decisive per sgominare le sorti del conflitto.
Il rischio reale: cosa dicono gli esperti
Ma quanto è concreto il rischio di un’escalation nucleare? Gli analisti sono divisi. Alexander Graef dell’Istituto per la Pace di Amburgo, citato da Reuters, vede nella mossa di Putin più un messaggio politico che una reale intenzione di utilizzo. La nuova dottrina servirebbe soprattutto a “tracciare una linea rossa per l’Occidente”, nel tentativo di frenare il supporto militare a Kiev.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-11-19 13:11:00 ,