Dracula è risorto nuovamente dalle tenebre: negli ultimi tempi sembra esserci infatti un rinnovato interesse per la terrificante creatura della Transilvania. Nel 2020 i creatori di Sherlock Mark Gatiss e Steven Moffat avevano realizzato una serie per Netflix raccontando le macchinazioni psicologiche del re dei vampiri attraverso il tempo, mentre più di recente Nicolas Cage si è calato nei panni di un bizzarro Vlad nell’horror comedy Renfield. Ora ci penserà il film The Last Voyage of the Demeter ad aggiungere un ulteriore tassello alla multiforme mitologia legata a questo mostro leggendario. In particolare il film diretto dal norvegese André Øvredal si basa su un capitolo del romanzo di Bram Stoker in cui si racconta come il mostruoso personaggio sia arrivato sulle coste dell’Inghilterra, accompagnato da una nave, la Demeter appunto, giunta a Londra come un relitto e senza nessuna traccia dell’equipaggio.
Come si vede nel trailer ufficiale qui sopra, una nave parte dai Carpazi rivolta verso l’Inghilterra, ma l’ignaro equipaggio non sa che in una delle casse è custodita una creatura che è meglio non risvegliare (si sa che con Dracula non si scherza). Quando il bestiame a bordo viene ritrovato lacerato e dissanguato, la preoccupazione inizia a crescere. A lanciare l’allarme è in particolare il dottor Clemens, interpretato da Corey Hawkins (In the Heights, Straight Outta Compton), il quale deve convincere della minaccia imminente lo scettico capitano della nave (Liam Cunningham, il Ser Davos di Game of Thrones). Nel cast ci sono anche Aisling Franciosi, che sempre in Game of Thrones era Lyanna Stark, e David Dastmalchian, visto in Dune e The Suicide Squad.
Øvredal è considerato uno dei registi internazionali più virtuosi nel genere horror: si è fatto notare nel 2010 con Troll Hunter, mockumentary alla Blair Witch Project, e poi ha confermato la sua stoffa negli anni successivi con film come Scary Stories to Tell in the Dark e Mortal. The Last Voyage of the Demeter uscirà nelle sale americane il prossimo agosto.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-04-14 09:30:00 ,