Per l’Ue lo spartiacque della guerra
La Ue in tutto questo dovrà fare i conti con «sfide sovranazionali senza precedenti». Il suo modello sociale, con la sua rete di welfare, ha ad oggi protetto i più vulnerabili meglio che altrove dalle conseguenze più dannose della globalizzazione e le sue istituzioni e regole robuste hanno meglio contrastato gli effetti collaterali del libero mercato. Ma l’Unione non era «disegnata per trasformare il suo peso economico in potere militare e diplomatico». La risposta alla Russia è così uno «spartiacque». Ha dimostrato come non mai «l’unità della Ue nel difendere i suoi valori fondanti», al di là delle priorità nazionali.
Una simile unità sarà essenziale negli anni a venire, per ridisegnare l’Unione al fine di accomodare l’Uncraina, i paesi dei Balcani e dell’Europa Orientale, per organizzare un «sistema di difesa europeo complementare e capace di rafforzare la Nato». E per gestire sfide collettive del calibro della transizione climatica e della sicurezza energetica.
Draghi si è recato negli Stati Uniti per essere insignito del Miriam Pozen Prize 2023, motivato dalla suo ruolo di protagonista in politica finanziaria internazionale. Il premio, gestito dall’MIT Golub Center for Finance and Policy, gli è stato conferito durante una cerimonia presso il Samberg Conference Center a Cambridge in Massachusetts. È diventato il secondo vincitore del riconoscimento, dopo Stanley Fischer. Nel ricordare la carriera di Draghi, lo MIT GCFP ha sottolineato il suo ruolo di Presidente della Banca centrale europea, di Chair del Financial stability board, di governatore della Banca d’Italia fino a quello di Primo ministro del Paese. Draghi ha ricevuto un PhD in economia dall’Mit nel 1977, sotto Franco Modigliani e Robert Solow.
Il Miriam Pozen Prize
Il Miriam Pozen Prize, più in dettaglio, «riconosce l’eccellenza nella ricerca o nella pratica della politica finanziaria».Quando il premio fu annunciato, a marzo, Draghi fece sapere che «da studente all’MIT negli anni Settanta non avrei immaginato la carriera che la mia educazione avrebbe aiutato a lanciare. Spero che questo premio ispiri una nuova generazione di economisti ad entrare nell’arena della politica». Robert Pozen, che ha istituito il premio in nome di sua madre, aveva per l’occasione affermato che Draghi «combina l’intuizione di un praticante accademico con la determinazione di applicare le sue convinzioni al policymaking». E’, ha aggiunto, «un modello per l’integrazione della teoria e pratica finanziaria che il Premio intende incoraggiare».