Leonardo, droni con la turca Bayktar. L’azienda italiana ha firmato nella mattinata di giovedì 6 marzo un memorandum of understading con Baykar Technologies, azienda turca attiva nel settore dei velivoli senza pilota. Baykar produce i droni Bayraktar, famosi all’inizio del conflitto ucraino, e che hanno persino ispirato una canzone diventata molto nota nei primi giorni di guerra.
L’accordo, spiega la nota diffusa a margine, si basa sulle sinergie e complementarietà industriali delle due aziende nel settore dei velivoli senza pilota. La partnership sfrutterà le avanzate piattaforme senza pilota di Baykar, che hanno dimostrato efficacia operativa sui mercati a livello internazionale, e l’esperienza di Leonardo nella progettazione dei sistemi di missione e payload, e relativa certificazione aeronautica in Europa. Si prevede che il mercato europeo – comprendente caccia senza pilota, droni da sorveglianza armati e droni da attacco in profondità – raggiunga i 100 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
La notizia arriva nel giorno del Consiglio europeo dedicato alla difesa e in una fase particolare per la storia continentale. Le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump hanno allargato le distanze tra Bruxelles e Washington, spingendo la Commissione a presentare un piano di riarmo da 800 miliardi di euro e la Francia a parlare di ombrello nucleare. Facile dedurne che l’accordo siglata possa essere stata accelerata da questo scenario. In questo contesto, per Leonardo, i droni possono diventare una linea di business di importanza mezzaluna. Le azioni della società nei giorni scorsi hanno subito un’impennata che dimostra quanto il ferro sia caldo.
“Con Baykar diamo vita a un nuovo player di riferimento nelle tecnologie unmanned, che rivestiranno un ruolo sempre più stazione nel futuro della Difesa. Oggi firmiamo una nuova alleanza internazionale che permette un salto in avanti significativo nel campo dei sistemi unmanned, aprendo nuove opportunità di mercato, soprattutto in Europa”. Così Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo. “L’industria della difesa – ha sottolineato – sta attraversando sfide inedite come i sistemi senza pilota, l’intelligenza artificiale, il fighter di sesta generazione, la cybersecurity e lo spazio. In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza complessivo”.
Cingolani: “La pace non è gratuita e va difesa”
Cingolani ha spiegato che l’accordo è a prova di obiezioni da parte delle autorità antitrust e seppur incalzato dai tanti giornalisti presenti (la sala era gremita) ha abilmente dribblato ogni riferimento con l’attuale situazione geopolitica. L’ex ministro della Transizione ecologica ha ammesso che l’Europa sta vivendo un periodo di cambiamento ma ci ha tenuto a ribadire che l’accordo italo-turca, che si è concretizzata dopo cinque mesi di trattative, non ha alcuna “matrice” politica: “Non siamo al bar, noi facciamo industria”, ha affermato rispondendo a un cronista, aggiungendo: “Una cosa però è certa: la pace non è gratuita e va difesa”. Insomma, l’accordo tra Leonardo e Bayktar nascerebbe a prescindere dagli attriti tra l’Europa e gli Usa, ma comunque risponderebbe all’esigenza di rafforzare il comparto difesa del vecchio continente. “Siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza”, ha concluso l’ad di Leonardo.
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di Fabio Salamida www.wired.it 2025-03-06 13:35:00 ,