Il Gip di Padova ha convalidato il fermo di Diletta Miatello, l’ex vigilessa di 51 anni accusata di aver ucciso la madre e aggredito il padre. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato: “Una situazione umanamente difficile”.
La donna fermata e la madre trovata morta
Il gip di Padova ha convalidato oggi l’arresto con l’ipotesi di reato di omicidio e lesioni aggravate di Diletta Miatello, l’ex vigilessa 51enne che avrebbe ucciso la madre, l’84enne Maria Angela Sarto, e ferito il padre Giorgio, 89 anni, nella loro dimora a San Martino di Lupari, nel Padovano.
La decisione è arrivata dopo un’udienza durata pochissimi minuti, nel corso della quale la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere, come ha fatto sapere il suo avvocato difensore, Elisabetta Costa.
“È in uno stato mentale drammatico – ha detto il legale della 51enne – a me del tutto sconosciuto rispetto alla persona che era tempo fa. Una situazione umanamente difficile, perché è quasi impossibile stabilire un rapporto con la mia assistita”.
Nel frattempo l’autopsia eseguita oggi non sarebbe risultata definitiva, ulteriori accertamenti – secondo Costa, che ha rinunciato ad un perito di parte – saranno effettuati per approfondire in modo dettagliato modalità e causa del decesso dell’84enne, mentre la situazione clinica del padre di Diletta resta grave.
Intanto, dalle indagini è emerso un nuovo dettaglio: l’anziana è stata trovata avvolta da un piumino, sopra a un materasso per terra. L’ipotesi è che Diletta abbia cercato di disfarsi del cadavere della mamma.
Stando a quanto ricostruito finora, è stata la figlia minore di Maria Angela Sarto e Giorgio Miatello, Chiara, a lanciare l’allarme per prima: entrata in dimora, ha trovato il papà in fin di vita e la madre morta con una serie di coltellate sul corpo. Una volta arrivati i soccorsi, l’uomo è stato trasferito all’Ospedale di Padova, dove è ricoverato nel reparto di rianimazione. Avrebbe detto lui alla figlia minore, agonizzante e coperto di sangue: “È stata tua sorella“.
Diletta dopo l’aggressione è fuggita con la sua auto ed ha provato a rifugiarsi in un albergo di Romano D’Ezzelino, in provincia di Vicenza. Con sé non aveva neppure il cellulare. Gli investigatori dell’Arma sono arrivati a lei grazie ai dati delle telecamere di videosorveglianza all’ingresso del paese, che hanno rilevato la targa della Panda mettendo subito in evidenza il passaggio della vettura ricercata.
Source link
di Ida Artiaco
www.fanpage.it
2022-12-30 20:41:40 ,