Il senatore e braccio destro della leader di FdI: nessuno smacco politico, semplicemente il volo per Milano era in ritardo. Bastava poco per farli incontrare a Milano
«È tutta colpa dell’Alitalia» se ne esce, alla fine, stremato Ignazio La Russa dopo aver tentato affannosamente di far incontrare Matteo Salvini e Giorgia Meloni (fuori tempo massimo per un volo partito in ritardo da Roma). Il vicepresidente del Senato sbotta: «Sono due pazzi: uno scappa, l’altra che arriva…».
Non è stata una bella immagine, senatore.
«Ma non sono arrabbiato con Giorgia e Matteo. Volevo dire che corrono come pazzi da una città all’altra…».
Beh, l’appuntamento di Milano forse poteva essere organizzato meglio.
«
Cosa vuole, mica potevamo prevedere il ritardo. Era tutto calcolato al minuto. Matteo non poteva aspettare e ad un certo punto se n’è andato quando Giorgia stava arrivando
. Bastava poco perché si incontrassero».
Sarà un segno del destino: forse non sono fatti per stare insieme…
«Ma se si incontrano oggi a Roma… Salvini e Meloni vanno d’amore e d’accordo, non cominciate a raccontare divisioni che non esistono».
Lei c’era anche il 16 luglio, quando volle che la sedia assegnata a Fratelli d’Italia fosse lasciata libera per marcare la differenza dalla Lega per le nomine dei vertici Rai.
«Allora c’era un contrasto reale, stavolta non c’è nulla di nulla. Nessuna nube. Stanno facendo una campagna elettorale molto impegnativa. I due leader si stanno spendendo al massimo».
Forse anche per questo sarebbe stato meglio evitare l’incidente.
«Ripeto, è inutile che vi perdiate con la dietrologia, è tutta colpa di quel maledetto ritardo».
Salvini era piuttosto impaziente e nervoso.
«Io per la verità non l’ho trovato diverso dal solito Salvini…».
Lunedì alle 14, soprattutto a Milano, si vedrà chi ha vinto la gara interna al centrodestra che qualche tensione, magari latente, la provoca.
«Noi abbiamo già la testa ai ballottaggi. Il voto ai partiti nelle Comunali è un test che consideriamo indicativo in vista delle Politiche. Ma teniamo separati gli ambiti».
E se Bernardo dovesse fare flop e non arrivare nemmeno al ballottaggio?
«Noi pensiamo che ci riuscirà. Ed anzi, se Sala non dovesse vincere al primo turno penso che sarebbe una sconfitta che ci metterebbe nella condizione di partire favoriti per il secondo turno».
1 ottobre 2021 (modifica il 1 ottobre 2021 | 08:44)
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Cesare Zapperi , 2021-10-01 06:44:18
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