Un ex della finanza nel 2016 ha dato vita ad un business made in Italy con sede a Londra che, dopo soli 4 anni, fattura più di 10 milioni di sterline. Oggi la società ha Barilla come azionista di maggioranza e cresce ancora grazie al boom del delivery.Protagonista della storia è Alessandro Savelli, tuttora azionista e amministratore delegato di Pasta Evangelists.
“Era il 2016 quando mi trovavo in Francia con mio padre ad Antibes – racconta l’ideatore del progetto -. Il mio vecchio business era fallito, avevo perso tutto dopo 8 anni di lavoro. Ero abbattuto. Mio padre mi diceva che era ora di trovare un lavoro normale, ricominciare da capo, non più dalla finanza. Ma io volevo vendere pasta fresca e sughi all’italiana a Londra. Non esisteva un marchio premium, potevo lanciarlo online. In quel periodo molte aziende stavano investendo nel direct to consumer, dunque vendendo al consumatore finale con l’ecommerce. Io volevo creare un marchio premium, di alta qualità, con un prodotto freschissimo. Dopo un anno positivo, ma difficile, non ero sicuro che sarebbe stato un successo. Anzi, nutrivo grosse paure. Ma, nell’estate 2017, dopo un anno di prove, in una settimana le vendite sono aumentate del 50%, passando da 100 porzioni di pasta a settimana a 151“.
Ai tempi la pasta da asporto quasi non esisteva, era un mercato vergine. Savelli è stato il primo e l’unico nel Regno Unito. Ora il delivery sta trainando il business e “pensiamo di poter replicare il successo della pizza d’asporto come Pizza Hut e Domino’s Pizza” continua l’imprenditore.
Da marzo 2020 la società fondata da Savelli ha creato 80 nuovi posti di lavoro e il suo modello di business si è evoluto: “Quello che al momento piace di più e che forse ha il futuro più nuovo è il delivery, ossia la pasta cotta che si ordina a abitazione con Deliveroo e Uber Eats. Ti arriva in 20 minuti cotta e pronta ad essere mangiata, come la pizza“.
Moda e artigianato
Un altro interessante progetto legato all’ecommerce del made in Italy è legato, questa volta, al mondo della moda: è Mirta Wholesale. Fondato nel giugno 2019, la startup apre le porte delle botteghe artigiane italiane ai consumatori di tutto il mondo, creando un collegamento diretto tra produttore e consumatore finale, senza alcun intermediario, mettendo al centro le creazioni, il valore e la firma di ciascun artigiano.
Leggi tutto su www.wired.it
di Giulia Cortese www.wired.it 2022-11-06 05:30:00 ,