La piattaforma permette di scegliere l’istituto superiore più adatto a chi cerca una preparazione solida per sfidare l’università, ma anche per chi ha intenzione di muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
Nella sezione dedicata all’università, Eduscopio analizza i licei e gli istituti tecnici italiani, valutandoli in base alla loro capacità di preparare gli studenti al percorso universitario. Gli istituti professionali, orientati principalmente al mercato del lavoro, sono esclusi da questa analisi. L’esame considera solo scuole con almeno un terzo di diplomati che Proseguono gli studi e un minimo di 21 immatricolati per indirizzo in tre anni, garantendo solidità statistica.
Il punteggio Fga
Basandosi su dati forniti dal Miur (incarico dell’Istruzione e del Merito), Eduscopio ha seguito oltre 1.120.000 diplomati dal 2019 al 2022, valutando il primo anno universitario tramite l’indice Fga. Questo indicatore tiene conto sia della velocità del percorso e perciò dei crediti acquisiti dai singoli studenti, ma anche della qualità degli apprendimenti, attraverso la media dei voti, pesando entrambi al 50 %.
Il post Covid-19 su studenti e lavoratori
La pandemia ha lasciato il segno nei percorsi scolastici e universitari dei diplomati dell’anno scolastico 2020-2021, l’ultima coorte analizzata da Eduscopio. Gli studenti che hanno affrontato la maturità nel giugno 2021, hanno vissuto gli ultimi due anni di scuola in condizioni straordinarie: il primo lockdown durante il quarto anno e quasi tutto il quinto segnato dalla didattica a distanza (dad).
Nonostante un aumento nel voto medio all’esame di maturità (da 77/100 nel 2019 a 83/100 nel 2021), probabilmente favorito da una semplificazione dell’esame, il passaggio all’università si è invece rivelato più complicato. Rispetto ai diplomati pre-pandemia, il 20% non ha sostenuto esami al primo anno (contro il 14% del 2017-2018). Si è anche registrato un calo nella percentuale di crediti universitari acquisiti e una diminuzione della media dei voti agli esami.
Sul fronte lavorativo i dati sono più incoraggianti. Per i diplomati tecnici e professionali, il tasso di occupazione a due anni dal diploma è salito al 35%, cinque punti in più rispetto al 2020. È inoltre diminuita la quota di diplomati tecnici e professionali iscritti all’università, indicando una maggiore propensione verso un inserimento diretto nel mondo del lavoro.