Edward mani di forbice è il miglior film che puoi vedere a Natale
Edward mani di forbice è il miglior film che puoi vedere a Natale, perché riflette sui temi dell’isolamento e dell’incapacità di comunicazione ma soprattutto sull’originalità di ogni individuo.
La trama ruota attorno a Edward, una figura insolita e per molti spaventosa, caratterizzata dalle forbici al posto delle mani. Questa peculiarità lo tiene emarginato dalla società, fino a quando non incontra una ragazza che tenta di cambiare il suo destino.
Le vicende si svolgono proprio durante il periodo natalizio che però, sotto lo sguardo estroso di Tim Burton, mitiga le luci sfavillanti per diventare malinconico e gotico.
La fiaba gotica
Questa fiaba drammatica, ambientata in un tipico sobborgo americano abitato della stereotipata famiglia che vi abita, combina i luoghi comuni e gli stili cinematografici degli anni settanta.
Lo stile del film richiama il romanzo gotico inglese, con alcuni accenni all’aspetto deforme di Frankenstein ma anche del principe Adam de La bella e la bestia.
Edward, infatti, è un ragazzo artificiale creato da uno scienziato ambizioso, deceduto poco prima di poter completare le sue mani, che sono delle forbici. Edward ferisce chiunque gli si avvicini e ferisce anche sé stesso con quelle lame, perciò rimane isolato nel castello dove è stato plasmato.
In questa prospettiva è possibile cogliere la raffinata metafora delle mani taglienti, le quali rappresentano da una parte, l’incapacità di relazionarsi con gli altri secondo i rituali approvati dalla società, e dall’altra, il senso di colpa per il fatto di essere la causa di questa incapacità relazionale.
Ma l’aspetto più importante risiede nel fatto che quelle stesse mani, che incarnano, per Edward, l’origine di ogni male, rappresentano la sua reale natura e la sua capacità creativa. I cespugli che pota, come anche le destra di ghiaccio o i capelli delle signore, sono delle vere opere dell’ingegno. E proprio in questo elemento troviamo il messaggio della pellicola: quella capacità creativa, che rende l’artista un individuo unico e fuori dal comune, è anche ciò che lo rende un emarginato e che lo costringe ad allontanare gli altri e le possibili relazioni con essi.
Il ritratto dell’isolamento burtoniano
La storia è raccontata con delicatezza e con immensa simpatia per un estraneo che affascina la gente del posto ma poi involontariamente suscita i loro istinti più bassi.
E il ritratto surreale del regista come artista: un bambino ferito che trasforma la sua intima oscurità in stravaganti visioni pop e dà vita a questo cult che è il più puro successo di Burton.
Il film riflette così i suoi sentimenti di isolamento e d’incapacità di comunicazione con le persone intorno a lui.
In quest’ottica Johnny Depp esprime in modo efficace e calzante l’antropico desiderio dell’amabile Edward, regalandoci una performance eccezionale e commovente.
Edward mani di forbice è il miglior film che puoi vedere a Natale
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di Veronica Cirigliano
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2023-12-25 09:35:00 ,