Urne aperte in tutta Italia, oggi 12 giugno: si vota dalle ore 7 alle ore 23 per cinque referendum sulla giustizia e per il rinnovo di sindaci e consigli comunali in 971 comuni. Lo scrutinio per i referendum abrogativi seguirà la chiusura dei seggi, quello per la tornata amministrativa inizierà alle ore 14 di lunedì 13 giugno. Perché i referendum siano validi bisogna arrivare a una partecipazione oltre il 50% degli aventi diritto, che è tradizionalmente molto complicata. A incombere perciò è il rischio quorum non raggiunto.
Il voto si è aperto regolarmente in tutta Italia, unica situazione di criticità a Palermo, dove in una cinquantina di sezioni elettorali mancano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa. “Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine”, spiega all’Ansa Antonio Le Donne, segretario generale del capoluogo siciliano. Intanto dal leader di Azione, Carlo Calenda, è arrivato via Twitter l’invito a recarsi alle urne. «Andate a votare. È un dovere. Non curarsi di chi governa le città o disertare una consultazione referendaria è non solo sbagliato ma immorale», ha twittatato Calenda.
I cinque quesiti referendari
Il corpo elettorale per i 5 quesiti referendari – sulla “legge Severino” per l’incandidabilità dopo condanna, sulla limitazione delle misure cautelari, sulla separazione delle carriere dei magistrati, sulla valutazione dei magistrati da parte dei membri laici dei consigli giudiziari, sulle firme per le candidature al Csm – è di 50,9 milioni elettori, di cui 4,7 milioni all’estero (la rilevazione risale all’8 giugno scorso). Cinque i colori delle schede che verranno consegnate ai votanti: rossa, arancione, gialla, grigia e verde.
971 Comuni coinvolti dalla tornata elettorale
Il primo turno delle amministrative riguarda 971 comuni, di cui 142 con cittadinanza superiore a 15.000 abitanti e 829 pari o inferiore, per un totale di 8,8 milioni di elettori. I 142 comuni sopra i 15mila abitanti sono quelli in cui il sistema elettorale prevede il ballottaggio nel caso in cui nessun candidato superi il 50% dei voti al primo turno. Tra le regioni, quelle maggiormente interessate al voto per le elezioni comunali sono la Sicilia con 1.549.799 elettori e 120 comuni, la Lombardia con 1.044.753 elettori e 127 comuni e il Veneto con 993.634 elettori e 86 comuni.
26 capoluoghi al voto, 16 amministrati dal centrodestra
In particolare, sono chiamati al voto 22 capoluoghi di provincia e 4 di regione. Tra i capoluoghi, 16 sono governati dal centrodestra (Alessandria, Asti, Catanzaro, Como, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Rieti e Verona), 4 dal centrosinistra (Cuneo, Lucca, Padova e Palermo), 2 da coalizioni civiche (Belluno e Parma), mentre 4 sono quelli commissariati (Barletta e Taranto dopo un voto di sfiducia, Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco).