Domenica 10 e luned 11 si vota in 42 Comuni siciliani. Le urne sono un laboratorio per le Regionali del prossimo anno nell’isola
Il modello di riferimento sarebbe Termini Imerese, la citt delusa dalla vecchia Fiat, dove Pd e Movimento 5 Stelle sostengono di avere fatto scoccare, giusto un anno fa, la loro “ora legale” eleggendo insieme una sindaca trentenne a primo colpo. Ma non mancano dubbi sull’ipotesi che per battere il centro destra l’alleanza maturata nella citt set del film di Ficarra e Picone possa risultare vincente anche a Caltagirone, Adrano e Grammichele, a Lentini e Favara, alcuni dei 42 comuni siciliani dove si vota domenica e luned per le amministrative.
Il mini-test del laboratorio
Prove generali di un “laboratorio” dove il lontano “61 a 0” di Forza Italia fu annientato da Grillo alle Politiche del 2018 con un secco “28 a 0”. Prove d’intesa in vista di altre due scadenze, le comunali di primavera a Palermo e le regionali del prossimo anno. Ma la prova diventa anche un mini-test sulle possibili convergenze in vista dei prossimi ballottaggi nelle grandi citt, da Torino a Roma. Si tratta comunque di una competizione che coinvolge 568.357 votanti di 29 Comuni dove si vota con il maggioritario e 13 con il proporzionale. Compreso Miliscemi, l’ultimo arrivato, il comune appena nato dalla fusione di otto frazioni staccate dalla citt di Trapani, meno di 9 mila abitanti.
L’asse Letta-Conte
In una Regione con le strade tutte fossi e deviazioni, con emigrazione e disoccupazione sempre in crescita, appena azzoppata dalla bocciatura dei fondi per l’agricoltura col rischio di perdere pi di 400 milioni del Recovery Plan, il rischio pi grosso ovviamente resta quello dell’astensionismo. Ma nella partita degli ultimi giorni di campagna elettorale l’attenzione finisce per concentrarsi sulla tattica dei leader. A cominciare da Giuseppe Conte che non si risparmia auspicando un diverso trend per il suo Movimento dove si contendono la leadership e le future candidature due colonnelli come Dino Giarrusso e Giancarlo Cancelleri. Soprattutto per regionali dove un patto a sinistra piacerebbe guidarlo a Claudio Fava. Con un Pd disponibile intanto all’asse con i grillini, come indica Enrico Letta parlando a Radio Immagina anche di Palermo, dove in primavera Leoluca Orlando dovr cedere il passo al successore: “La Sicilia al centro della nostra attenzione, ci sono importanti momenti elettorali. Li seguiremo e cercheremo di dare una mano con il massimo impegno…”. Seguito da Conte che l’altra sera, ad Adrano, ha assicurato “un dialogo costante e deciso con il PD a tutto campo…”.
Le guerre dei grillini
Non mancano problemi anche in “dimora Conte”, come l’ex premier avr visto in due comuni a due passi dalla Valle dei Templi. A Porto Empedocle dove prevalgono le insidie attorno alla “sua” sindaca uscente, Ida Carmina, ignorata da un pezzo del PD. A Favara dove la grillina uscente, Anna Alba, ha mollato la poltrona di sindaco, in lite con un’ala del Movimento adesso in sintonia con il PD che candida ad assessore alla cultura un editore, Antonio Liotta.
La partita di Palermo
Al di l delle regionali per le quali c’ ancora tempo per capire se il centrodestra si spaccher sulla annunciata ricandidatura di Nello Musumeci, il mini-test potr risultare indicativo soprattutto per Palermo dove Orlando punta sul suo vice Fabio Giambrone, mentre i grillini potrebbero optare per Giampiero Trizzino, da non confondere sul suo quasi omonimo Giorgio Trizzino, deputato passato al gruppo misto, ex direttore di due ospedali, protagonista di una diaspora interna al M5S. Fra tanti nomi a scaldare i motori per il centro destra la carta del dopo Orlando pesante perch c’ in pole position l’ex rettore di Palermo Roberto La Galla, adesso assessore all’Istruzione con Musumeci. Tutti in cerca di un segno nel mini-test di un “laboratorio” dove intanto bisognerebbe assicurare affluenza alle urne.
7 ottobre 2021 (modifica il 7 ottobre 2021 | 14:02)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Felice Cavallaro , 2021-10-07 12:02:58
www.corriere.it