Elezioni Usa, è il momento della verità. Scatta il conteggio dei voti tra la candidata democratica Kamala Harris, attuale vicepresidente, e il repubblicano Donald Trump, ex presidente in cerca di un secondo mandato dopo quello dal 2017 al 2021.
I due candidati
Da una parte in corsa per le elezioni Usa 2024 c’è Harris, 60 anni, prima compagna vicepresidente degli Stati Uniti. Con un passato da senatrice della California, in questi anni alla Casa Bianca ha dovuto fronteggiare numerose sfide, non sempre brillando per efficacia. Ma dopo il ritiro dalla corsa del presidente Joe Biden in seguito al insufficiente dibattito con Trump, il partito democratico si è compattato dietro di lei come unica speranza per fermare l’avanzata repubblicana. Dall’altra c’è Trump, 78 anni, miliardario newyorkese dal carattere vulcanico e imprevedibile. Già presidente dal 2017 al 2021, il tycoon sembra aver recuperato terreno nei sondaggi nonostante i tanti guai giudiziari che lo vedono coinvolto. Secondo il modello predittivo dell’Economist, oggi Trump sarebbe addirittura favorito con il 53% delle probabilità contro il 47% di Harris.
Entrambi i candidati hanno eletto un vice dinamico per dare nuova linfa alle rispettive campagne. Harris punta su Tim Walz, 60enne governatore del Minnesota noto per le sue posizioni progressiste su aborto, legalizzazione della marijuana e controllo delle armi. Trump risponde con J.D. Vance, 39enne senatore dell’Ohio, astro nascente del partito con un passato da marine e una carriera da venture capitalist nella Silicon Valley.
Come funziona il voto
Gli americani voteranno per il nuovo presidente il 5 novembre 2024, ma il sistema elettorale offre diverse opzioni. In 47 Stati è già possibile esprimere la propria preferenza grazie al voto anticipato, che può essere effettuato sia di persona che per corrispondenza fino a sette settimane prima dell’Election day.
Il presidente degli Stati Uniti viene eletto da 538 grandi elettori, non direttamente dai cittadini. Questo numero non è casuale: corrisponde alla somma dei membri del Congresso (435 rappresentanti e 100 senatori) più tre delegati del Distretto di Columbia, dove si trova Washington. I cittadini votano per i grandi elettori del loro stato, non direttamente per il candidato presidente. In 48 stati su 50 (le eccezioni sono Maine e Nebraska) chi vince il voto popolare, anche per un solo voto di scarto, conquista tutti i grandi elettori in palio. La maggior parte degli stati è saldamente democratica o repubblicana, ma ce ne sono sette dove tutto può succedere: sono gli swing states, gli stati in bilico. Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin rappresentano il vero campo di battaglia elettorale, con 93 grandi elettori in palio su un totale di 538.
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di www.wired.it 2024-11-05 12:57:00 ,