Elly Schlein sull’ottovolante di Conte. Insulti e sberleffi sulla strada dell’alleanza (Meloni alla finestra)- Corriere.it

Elly Schlein sull’ottovolante di Conte. Insulti e sberleffi sulla strada dell’alleanza (Meloni alla finestra)- Corriere.it


di Roberto Gressi

Da «dobbiamo lavorare uniti» a «ora basta, ci rispetti». Il Pd deve fare i conti anche per quanto accade con Di Maio e la scissione M5S

Dai, che lo ha capito. Hai voglia se ha capito. Mica è scema. Magari ogni tanto un po’ gruppettara, si sarebbe detto una volta, un po’ radical se volete, ma scema mai. Anzi, quella di Schlein è un’intelligenza guizzante, altrimenti non sarebbe riuscita a mettere nel sacco quei marpioni del suo partito ai tempi delle primarie.

E poi non ci voleva molto a capire, Giuseppe Conte ci ha pure messo i manifesti. Per fare un pezzo di strada insieme, vuole il timbro dal notaio che sarà lui il presidente del Consiglio, semmai si vincesse. Perché è lui che, come Churchill, ci ha portato fuori dall’ora più buia. E soprattutto non può farne a meno, ché dalla crisi di astinenza da Palazzo Chigi non ti salva nemmeno Muccioli.

Elly lo sa, e quindi più che può lo asseconda, anche se lo considera viziato e borioso. Pure i sondaggisti glielo hanno detto in coro: senza un’opposizione almeno numericamente credibile, inutile sperare di far traballare Giorgia Meloni. E allora eccolo lì, il vicino di casa che ti sei scelto. Lo incroci e gli dici sorridendo: «Buon pranzo!». E quello ti risponde: «Speriamo che ti strozzi!». Va avanti così da un bel po’, tanto che pure il maestro zen di Elly glielo ha detto, insieme a metà del suo partito: non puoi continuare così, ci sono le Europee, con il…


Author: Roberto Gressi
Data : 2024-02-01 20:16:26
Dominio: www.corriere.it
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