Author:
Data : 2022-12-25 15:50:36
Dominio: corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Leggi la notizia su: CorriereMezzogiorno.Corriere.it
LEGGI TUTTO
Politica
Mezzogiorno, 25 dicembre 2022 – 16:50
Dopo l’emendamento salva poltrone approvato in Consiglio regionale si allargano le distanze tra sindaco e governatore. E sullo sfondo resta il rapporto con il M5S
di Francesco Strippoli
BARI — La contesa tra Antonio Decaro e Michele Emiliano legata certamente alla data delle elezioni Regionali. Ma quel tema — il momento adatto in cui votare per consentire al primo di succedere al secondo — solo una tessera di un grande mosaico. Che riguarda pure le Comunali, il congresso pd, il rapporto con M5S e Terzo polo.
Prima mano vinta dal governatore
La partita aperta. E la prima mano l’ha vinta Emiliano con l’emendamento votato l’altro giorno dal Consiglio regionale. Una norma che (quando superer il vaglio del governo) consentir di allungare la legislatura di almeno sette mesi, in caso di dimissioni del presidente. Se dunque Emiliano si candidasse e fosse eletto eurodeputato nell’estate 2024, il Consiglio resterebbe in carica almeno fino alla primavera 2025. Cos Decaro, che scade nel 2024, resterebbe ai blocchi di partenza per vari mesi. Il sindaco non vuole restare congelato per quasi un anno ed per questo che ha proposto a Emiliano un election day: votare nella stessa giornata per la Regione e le Europee (oltre che per il Comune di Bari). Questa ipotesi, per, richiederebbe le dimissioni di Emiliano da presidente a febbraio ‘24 per poter votare le Regionali in primavera (con le Europee).
Il nodo delle Europee 2024
La sfida per un seggio a Bruxelles, nella circoscrizione meridionale, con il Pd calante, tutt’altro che facile. Il governatore ha bisogno del Pd (in tutto il Sud) e dei suoi civici. Emiliano sa bene che la partita difficile, per cui l’idea delle dimissioni preventive, senza paracadute, non gli aggrada per niente. Ha provato, tuttavia, a chiedere alla sua maggioranza in Regione. L’esito intuibile: ne ha ricevuto sguardi terrorizzati. Si pu mai chiedere ai capponi se vogliono votare sull’anticipo del Natale? Si pu chiedere ai consiglieri regionali (pd e civici) di votarlo alle Europee, sapendo che la sua elezione sancisce la fine del loro mandato in Regione? Emiliano aveva calcolato la reazione. Nasce cos l’emendamento, firmato e voluto anche da quelli di centrodestra. Che non vogliono fare la fine dei capponi e sperano, tenendo Decaro in stand-by, di frenarne la popolarit e il consenso.
La possibilit di restare in Regione
Emiliano, per, dice ai giornalisti: Sto benissimo dove mi trovo. sincero quando sostiene di non aver deciso? S, lo . Il governatore non ha deciso ancora sulla sua corsa a Bruxelles. La sfida non facile e certo lo aiuterebbe una postazione di visibilit nel Pd. Sta cercando di ottenere la presidenza dell’assemblea nazionale o un dipartimento. Si vedr. Certamente necessita di marciare di conserva con Decaro. Entrambi schierati con Bonaccini, dovranno contrastare la corsa di Elly Schlein. Che proprio ieri ha potuto compiacersi della nascita in Puglia di un comitato che la sosterr ( presieduto da Titti De Simone, consigliera di Emiliano in Regione).
Il bivio del congresso dem
Tra sindaco e governatore aperto anche il confronto sul congresso regionale. Non c’ un dissidio ma non c’ neppure un accordo. Girano i nomi di Domenico De Santis, Stefano Minerva e Loredana Capone: gli ultimi due per incompatibili, perch presidente di Provincia a Lecce e di Consiglio regionale. Nessuna lite ma nessuna intesa.
Le tessere mancanti del mosaico
Al mosaico — chiamiamolo della pace — manca pure la tessera delle alleanze future. Emiliano ha aperto da tempo la maggioranza regionale al M5S, Decaro li tiene fuori dalla coalizione al Comune. Il governatore vorrebbe chiudere per sempre la porta al Terzo Polo, mentre Decaro ha gi ricevuto un mezzo endorsement da Calenda. Viceversa il leader 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha diffidato il centrosinistra dal considerare chiusa la candidatura di Decaro alla Regione.
Il ruolo del Movimento 5 Stelle
I grillini, in verit, non hanno particolari obiezioni sul sindaco. Ma aspettano a dare il via libera: si devono definire a livello nazionale l’eventuale accordo tra Pd e 5 Stelle e la conseguente distribuzione delle candidature nelle Regioni al voto. Ai grillini potrebbe toccare una di quelle candidature: sarebbe insensato dare per scontato oggi che la Puglia tocchi al Pd. Ma poi — altra tessera del mosaico — c’ la partita delle Comunali. I 5 Stelle vogliono contare e vogliono che Decaro si risolva a dare qualche indicazione su Bari. Qui aspirano il deputato Marco Lacarra e l’attuale capo di gabinetto Vito Leccese. Per i 5 Stelle, anche in virt del voto raccolto alle precedenti Amministrative, sarebbe difficile rivendicare il candidato sindaco. Ma lo vogliono fare a Brindisi e Foggia, dove si vota nel 2023. Cominciare a mettere a posto qualche tassello aiuterebbe a definire il quadro complessivo. I 5 Stelle premono. Decaro attende. Emiliano media. L’altra sera sindaco e governatore, alla veglia di preghiera per la pace nella basilica di San Nicola, non si sono neppure guardati. Ma oggi si faranno gli auguri. Del resto, come dice il capogruppo pd Filippo Caracciolo, non possono fare a meno l’uno dell’altro.
La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – Puglia
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui.
25 dicembre 2022 | 16:50
© RIPRODUZIONE RISERVATA