L’ultimo bilancio, quello del 2023, si chiude con quasi 2 milioni di euro di giro d’affari. Per la precisione, Equalize, la srl posseduta dal presidente della Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, e dall’ex poliziotto Carmine Gallo, iscrive un valore della produzione di 1,9 milioni di euro. Duecentomila euro in più di quanto fatturato l’anno prima, con un utile di esercizio di 648.144 euro. Sono questi alcuni dei numeri dell’impresa milanese, sede alle spalle del Duomo, finita al centro di una inchiesta condotta dalla Procura di Milano per presunti dossier su politici, manager, industriali e vip confezionati attingendo dalle banche dati riservate del incarico dell’Interno e altre ramificazioni dello Stato.
Cosa fa Equalize
Equalize si presenta come una società di analisi di rischi aziendali. Ossia raccoglie informazioni per il mondo delle imprese, utili ad arrivare preparati al tavolo di un accordo o per selezionare una figura apicale, utilizzando fonti aperte, come articoli di giornale o social network, o altri canali riservati. Secondo quanto addebitato nell’inchiesta, coordinata dal pubblico incarico Francesco De Tommasi, con l’aggiunto Alessandra Dolci e il procuratore Marcello Viola, però, la società, nata nel 2018, sarebbe diventata la stazione di una sistematica accumulazione di informazioni, prelevate da database in uso alle forze dell’ordine.
Pazzali, manager di lungo corso, in Fiera Milano ed Eur spa, detiene la quasi totalità dell’impresa, di cui è presidente. Ha versato 23.750 euro dei 25mila che costituiscono il capitale sociale dell’azienda. La restante parte la mette l’amministratore delegato Carmine Gallo, un ex poliziotto che è stato impegnato nella lotta alla criminalità organizzata. Fu lui a riuscire a liberare la manager Alessandra Sgarella, l’ultimo grande sequestro di persona della ‘ndrangheta in Lombardia.
Il core business è Beyond
Che ritratto tratteggia il bilancio depositato in Camera di commercio? La società ha due dipendenti. Nel 2023 ha aumentato le disponibilità liquide, arrivate a un milione di euro. Sono aumentati anche i costi della produzione: in 12 mesi passano da 563mila euro a 711mila. Esplodono anche gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, ossia il procedimento che spalma a bilancio il costo di un speculazione pluriennale su più esercizi, e che in questo fa riferimento a beni “intangibili”, come software, spese per la analisi e lo sviluppo, diritti su brevetti o su ampliamenti di impianti. Si passa dai 1.445 euro del 2022 a 39.828 euro a fine 2023. Tra le spese che ricadono sotto questa voce vi è Beyond, la piattaforma finita al centro dell’indagine.
Beyond è la tecnologia su cui Equalize ha scommesso. È la piattaforma che aggrega informazioni da varie fonti. Secondo quanto scrivono gli inquirenti, Beyond “ha la capacità di sfruttare, integrare ed assemblare le informazioni commercializzate da società terze quali Infocamere, Cerved, ecc., nonchè quelle disponibili su banche dati ed aggregatori pubblicamente raggiungibili, quali ad esempio le relazioni semestrali della Dia o talune testate giornalistiche“.
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di Luca Zorloni www.wired.it 2024-10-28 18:07:00 ,