Lo scorso 11 gennaio Sven-Goran Eriksson ha rivelato alla radio svedese P1 di essere affetto da un tumore incurabile al pancreas. Le Iene sono andate in Svezia per consegnargli un video messaggio di tanti suoi ex giocatori, con molti dei quali ha vinse da allenatore lo scudetto del 1999/2000 con la Lazio. Il tecnico ha parlato di calcio, ma anche della malattia che lo ha colpito: “Faccio i controlli ogni due settimane: finora col tumore va bene. È pancreatico, come quello di Vialli. Ha preso anche fegato e polmoni, non si può operare né curare. Se ci pensi tutti i giorni, diventi matto. Voglio vivere più a lungo possibile ma stare anche bene, la vita è bella. Non mi aspettavo tutto questo calore. Non bisogna mai dare per scontato che la vita sia sempre in crescendo, devi essere preparato alle sconfitte. Voglio essere ricordato come un uomo per bene”.
Ipotizzando quanto potesse mancare l’Italia all’ex tecnico di Roma, Fiorentina, Sampdoria e, appunto, Lazio, Le Iene gli hanno portato gli ingredienti per cucinare la carbonara e, durante la preparazione del piatto, hanno parlato con lui anche di calcio: “Ho avuto il piacere di allenare il piede sinistro più forte del mondo, Mihajlovic, e il destro, Beckham. L’Italia mi manca. I miei ex giocatori allenano tutti? Il trucco è creare un gruppo forte. Mancini, quello con cui ho avuto il rapporto più stretto, era un allenatore già in campo. Ha fatto bene ad andare in Arabia? I soldi parlano. Il calcio è meglio oggi di allora, prima i difensori non avevano tecnica e nemmeno i portieri. I miei giocatori preferiti sono Messi, Ronaldo e Haaland. Guardiola? Nulla da dire, vince tutto”. Poi un aneddoto su Maradona: “Lui è il più forte che ho visto giocare. Con la Fiorentina l’ho sconfitto in Coppa Italia: lui venne da me e mi fece i complimenti, mi disse però che la musica in campionato sarebbe stata diversa. E abbiamo perso 5-1″ .
E poi ancora calcio: “In Italia ci sono Juve, Milan, Inter. Allenare una delle altre fuori da queste, la Lazio, e vincere è tanta roba. Il rimpianto? Potevamo vincere lo scudetto un anno prima”. Quindi arriva il gran finale, complice un tablet. I tifosi laziali – nel giorno della partita col Lecce, all’Olimpico – gli mandano gli auguri, tra loro anche il presidente Lotito: “Non mollare mai”. Poi arrivano i videomessaggi dei suoi ex giocatori: Pancaro, Sensini, Inzaghi, Ballotta, Veron, Nedved, Conceicao, Marchegiani, Nesta , Simeone, Stankovic, Mancini, Lombardo, Vieri, Cragnotti e Marcolin: “Quando uno parla di Eriksson, parla di una grandissima persona e allenatore” (Sensini), “Mi hai insegnato a vivere e a prendere questo lavoro con semplicità” (Nesta), “Mi hai insegnato tanto” (Stankovic), “La partita non è ancora finita” (Ballotta). Tutti a dirgli: “Ti voglio bene, grazie”. Eriksson, emozionato, risponde: “Mi scendono le lacrime, grazie a tutti i calciatori della Lazio, è stato un messaggio troppo bello”.