Proseguono anche oggi le ricerche dei 4 dispersi nell’esplosione, avvenuta nella centrale a Bargi, nei pressi del lago di Suviana nel bolognese. Ieri le operazioni erano state sospese perché l’acqua all’interno continuava a salire e non c’erano le condizioni di sicurezza per intervenire. In tarda serata la portata dell’acqua che scende dalla condotta a monte della centrale è diminuita ed è ripreso l’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco. La procura di Bologna ha aperto un’inchiesta. A quanto si apprende, le ipotesi di reato sono disastro colposo e omicidio colposo.
Nell’esplosione 3 operai sono morti e 5 sono stati feriti riportando gravi ustioni. Rabbia dei sindacati che per oggi, giovedì 11 aprile, hanno indetto a Bologna una giornata di sciopero generale di 8 ore per tutte le categorie.
“Poche promesse di trovare vivi i dispersi”
“Manteniamo la speranza di trovare vivi i dispersi, ma valutando lo scenario molto complesso non ci fa pensare a possibilità di una loro sopravvivenza” le parole di Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Rabbia dei sindacati
Le segreterie nazionali di Fiom-Cgil e Uilm-Uil, a seguito dell’ennesima strage sul lavoro hanno deciso di dare copertura nazionale alle strutture territoriali e alle rappresentanze dei lavoratori in caso di estensione da 4 a 8 ore dello sciopero di oggi già proclamato da Cgil e Uil. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle famiglie degli operai deceduti e dispersi, ai lavoratori feriti, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica di questa tragedia.
L’esplosione e i danni
Come ha spiegato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, “la struttura viene considerata non in pericolo di crollo, ma molte delle stanze sono allagate e quindi bisogna capire dove i dispersi hanno trovato rifugio o sono eventualmente collocati” . Tutto, secondo la ricostruzione del sindaco, sarebbe avvenuto a “circa 70 metri profondità, dove c’è stato un incendio” alla turbina e “il crollo strutturale di un solaio, delle tubature che si sono aperte e hanno inondato le camere”
Enel Green Power fa intanto sapere che continuerà a dare ogni forma di collaborazione alle autorità preposte per accertare i fatti. L’amministratore delegato, Salvatore Bernabei, ieri si è recato immediatamente sul luogo per coordinare di persona le attività aziendali in raccordo con le autorità competenti. Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power “aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith”. Da quanto ricostruito, “il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l’incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo”.
[email protected] (Web Info) 2024-04-11 05:36:47
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