Le prime immagini del telescopio mostrano che entrambi gli strumenti funzionano come previsto, scrutando l’Universo sia nella luce visibile che infrarossa. Si tratta esattamente di due strumenti che verranno utilizzati simultaneamente: Vis (Visible Instrument), composto di 36 rivelatori chiamati dispositivi ad accoppiamento di carica, che misureranno la forma di miliardi di galassie, e Nisp (Near Infrared Spectrometer and Photometer), dotato di 16 rivelatori che forniranno il campo visivo a infrarossi più ampio mai ottenuto da un telescopio spaziale. Quest’ultimo, inoltre, ha un duplice ruolo: fotografare le galassie nella luce infrarossa e misurare la quantità di luce che le galassie emettono a varie lunghezze d’onda, permettendoci di capire quanto è lontana ogni galassia.
Calibrare gli strumenti
Queste immagini mostrano un’area del cielo relativamente piccola, se pensiamo che nel corso della sua missione di sei anni Euclid dovrebbe osservare un’area circa 300mila volte più grande, coprendo circa un terzo dell’intero cielo. “Dopo più di 11 anni di progettazione e sviluppo di Euclid, è esaltante ed estremamente emozionante vedere queste prime immagini”, commenta Giuseppe Racca, project manager di Euclid. “È ancora più incredibile se pensiamo di vedere solo poche galassie qui, prodotte con una messa a punto minima del sistema. Euclid completamente calibrato alla fine osserverà miliardi di galassie per creare la più grande mappa 3D mai vista del cielo”.
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di Marta Musso www.wired.it 2023-08-01 09:25:27 ,