Dopo anni di progettazione e preparazione, l’Esa è pronta a lanciare Euclid: la finestra di lancio apre il 1 luglio 2023 alle 17:11. Il suo obiettivo è quello di studiare e mappare con estrema precisione la forma e la posizione di miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce di distanza. Nel corso di sei anni di missione scandaglierà un terzo dell’intera volta celeste. L’obiettivo: aiutarci a svelare i misteri che avvolgono quelle componenti del cosmo che chiamiamo energia oscura e materia oscura.
La curvatura dello spazio-tempo
Euclide fu il padre della geometria: ancora oggi, 2300 anni dopo, nelle scuole di tutto il mondo si studiano i suoi principi. Non è un caso se l’Esa ha deciso di intitolare il nuovo telescopio spaziale, parte del programma Cosmic Vision, proprio Euclid: il nuovo telescopio spaziale studierà la distribuzione di materia nel cosmo, la variabile fondamentale che ne determina la geometria. La geometria, dal punto di vista cosmologico, è un concetto che viene direttamente dalla Relatività Generale di Einstein. La presenza di massa ed energia determina una deformazione del tessuto dello spazio-tempo che chiamiamo curvatura, vale a dire la forma dell’Universo stesso. Questo è vero su piccola scala, quando consideriamo per esempio una stella o un pianeta, ed è vero per casi estremi come i buchi neri e per casi che lo sono molto meno, come una persona o una formica. Tutti questi elementi creano la loro personale curvatura, e a ben vedere, è proprio il modo in cui funziona la gravità: la presenza di massa curva lo spazio-tempo e quella che chiamiamo gravità non è altro che il risultato di questa curvatura. La stessa dinamica avviene però anche su grandissima scala, ossia l’Universo intero si curva di più o di meno a seconda di quanto sono addensate la materia e l’energia contenute al suo interno.
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di Luca Nardi www.wired.it 2023-07-01 05:00:00 ,