Dalla revisione del Patto di Stabilit alle politiche comuni sui migranti. L’Unione Europea tiene sempre pi conto dell’impostazione data dal governo italiano
Non c’ solo il Trattato del Quirinale tra Italia e Francia. Certamente, quel patto rafforza un legame che nemmeno due anni fa si era incrinato per la visita ai capi dei gilet gialli dei grillini Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Ma oltre a quell’asse ritrovato si sono messe in moto dinamiche europee destinate a correggere l’immagine di un’eterna anomalia italiana. Intanto, in questi mesi la riscrittura di fatto del Patto di Stabilit
ha mostrato un approccio solidale che tiene conto dell’impostazione italiana. Venerd il premier Mario Draghi ha detto che sar inevitabile cambiarlo. Su questo l’accordo col presidente francese Emmanuel Macron gi esiste. E, almeno fino a che sar cancelliera Angela Merkel, si salda con le convinzioni tedesche.
Ma era necessaria una cesura traumatica come l’epidemia del Covid per spingere verso il superamento di vecchie regole, inadatte a una situazione completamente nuova. Su questo, il governo italiano sta facendo pesare il suo ruolo e la credibilit di Draghi. Non solo. Lo scontro diplomatico tra Francia e Gran Bretagna sui migranti
che attraversano la Manica rappresenta la smentita pi netta della narrativa di questi anni; e cio che si trattasse di un problema soprattutto mediterraneo. Idem il dramma che si sta consumando ai confini tra Polonia e Bielorussia
, con i campi profughi e le richieste di alcune nazioni dell’Europa orientale di alzare muri contro le ondate migratorie. Per respingere tentazioni che alla fine dividerebbero gli europei tra loro, l’unico antidoto continentale.
Anche su questo, l’illusione di alcuni Paesi del Nord, di essere al riparo da quanto accadeva nel Mar Mediterraneo, si sta sgretolando. E conforta la tesi di sempre del Quirinale e di Palazzo Chigi: che lasciare sole l’Italia o la Grecia, senza assumersi una parte di responsabilit nel governare gli arrivi e nel distribuire l’accoglienza, era una politica miope; e che solo una gestione europea del problema dell’immigrazione avrebbe permesso di affrontarlo senza scatenare tensioni all’interno dell’Ue: anche perch non riguardano solo Gran Bretagna e Francia, n sono solo la scia velenosa della Brexit. I barconi che attraversano la Manica o affondano in quel braccio di mare pongono questioni che chiamano in causa anche il ruolo di Belgio e Olanda, Paesi di transito. Su questo sfondo, l’anomalia italiana si ridimensiona e in qualche modo si normalizza davanti a contraddizioni e priorit che risultano di colpo trasversali. E consente di analizzare la nostra situazione come un allarme partito nel Sud dell’Europa. Ma al quale va dato ascolto perch anticipava e drammatizzava problemi destinati a rivelarsi comuni a tutto il Vecchio Continente.
26 novembre 2021 (modifica il 26 novembre 2021 | 20:48)
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Massimo Franco , 2021-11-26 19:48:47
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