Convention a Napoli per presentare Noi di Centro. «Questo bipolarismo non regge più»
Il ritorno del centro passa anche attraverso il grande ritorno delle «truppe cammellate». Torpedoni stipati di simpatizzanti e attivisti che arrivano a Napoli dove, a Città della Scienza, si svolge la convention organizzata da Clemente Mastella per presentare Noi di Centro. La colonna sonora è Centro di gravità permanente di Battiato, mandata in loop mentre Mastella fa subito il nome di un possibile alleato: «Renzi. Deve scegliere e fare meno tattica. Ha detto che ci sta pensando, gli ho parlato. Con la Margherita 4.0 siamo già forti al Sud e pronti a rompere le uova nel paniere. Ma siamo interessati anche alla frittata. Siamo, politicamente, al peggio del peggio. È uno schifo: non so se le cose andranno meglio, ma di certo andranno diversamente». Quindi stoccata a Salvini, «che dovrebbe fermarsi a pensare senza correre e rendersi protagonista di idiozie, giocando a mosca cieca nella politica estera e andando a trattare con l’invasore Putin senza considerare l’inopportunità del gesto. Tratta con Putin e non sostiene la politica di Draghi, allora esca del governo». Dunque Salvini non è un possibile partner. «La vedo dura, abbiamo modi opposti di ragionare». E poi ne ha anche per Draghi: «La politica ai politici e non ai tecnici. Per il servizio reso al Paese lo si faccia senatore a vita».
Mastella promette di «rompere le scatole a questo bipolarismo ormai storpio». E macina battute su un recente intervento subito: «Non mi sembra di avere la voce giusta per un coro delle voci bianche, dunque l’operazione alle parti basse è andata bene». Quando sale sul palco ricorda De Mita: applausi e standing ovation. Poi via al dibattito con Marco Demarco e Massimo Adinolfi. L’ex Guardasigilli fa riferimento a Iv e Italia al centro, ma tiene fuori Casini «che non ha più voglia di certe cose anche se mi vuole bene» e Calenda «che vuole fare il pariolino per fatti suoi. Io non voglio essere il leader, non mi interessa» avverte prima di ricordare che «il Pd non vince un’elezione dal 2006. Noi andremo avanti anche a costo di presentare le liste da soli ma se il centro si unifica, questo bipolarismo non regge più e nessuno vince al Senato. Si rinserrano nelle proprie trincee, non vogliono cambiare il sistema di voto tentando di stare insieme usando questa meccanica elettorale farabutta che non consente ai partiti di esserci e alla gente di esprimersi veramente». E FI? «Berlusconi è così preso dalle proprie cose….» ma poi si rivolge a «chi ha avuto conati di coraggio come Carfagna e Gelmini».
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4 giugno 2022 (modifica il 4 giugno 2022 | 21:59)
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Anna Paola Merone , 2022-06-04 20:00:25 ,