di Tommaso Meo
Nuovi guai in vista per Meta. La società madre di Facebook dovrà affrontare una causa nel Regno Unito con l’accusa di aver abusato della sua posizione di dominio nel mercato sfruttando i dati di 44 milioni di utenti britannici registrati al più grande social network del mondo. Se ritenuto colpevole il colosso americano rischia di pagare 2,3 miliardi di sterline (3,2 miliardi di dollari).
Meta avrebbe violato la legge sulla concorrenza del 1998 fissando un “prezzo ingiusto” per gli utenti di Facebook nel Regno Unito quando accedono al servizio. L’avvocata Liza Lovdahl Gormsen dallo studio Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan che ha intentato la causa, ritiene che il prezzo per l’accesso a Facebook, gratuito altrimenti, sia la consegna dei propri dati personali che generano la maggior parte delle entrate dell’azienda.
Non è un mistero che il business di Facebook si basi sui dati che le persone condividono con la società. Meta ottiene infatti il 98% dei suoi ricavi dagli inserzionisti, che possono indirizzare i propri annunci in modo preciso grazie alla profilazione offerta dall’azienda. Lovdahl Gormsen ha affermato che Meta sta “sfruttando gli utenti prendendo i loro dati personali senza compensarli adeguatamente per averli presi”, e senza tantomeno informarli in modo preciso. L’avvocata ha aggiunto che Facebook in questo modo ha un rapporto “completamente sproporzionato” con i suoi utenti.
La class action, che sarà incardinata al Competition appeal tribunal di Londra, riguarda chiunque viva nel Regno Unito e abbia utilizzato Facebook almeno una volta tra il 2015 e il 2019, a meno che non scelga di rinunciare a prendere parte alla causa. Il caso potrebbe richiedere dai sei ai dodici mesi e il sostegno finanziario viene da Innsworth, uno dei maggiori finanziatori di contenziosi al mondo.
Meta ha respinto le accuse e un rappresentante della società americana ha risposto sostenendo che i propri utenti “scelgono i nostri servizi perché forniamo loro valore e hanno un controllo significativo su quali informazioni condividono sulle piattaforme di Meta e con chi”.
Quest’ultimo caso si aggiunge alle battaglie legali che l’azienda di Mark Zuckerberg sta affrontando. La Federal trade commission (Ftc) degli Stati Uniti ha recentemente ricevuto il via libera da un giudice federale per portare Meta in tribunale per aver violato le regole antitrust. La causa accusa Meta di perseguire un “corso di condotta anticoncorrenziale“ acquistando o schiacciando i rivali e vuole per questo costringere Meta a vendere Instagram e WhatsApp.
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www.wired.it
2022-01-14 11:56:04