In conclusione di ogni puntata, infatti, ai due gruppi di concorrenti – divisi tra una dimora chiamata Marte e una chiamata Venere (ma l’assortimento dei generi è misto) – vengono sottoposti video che mostrano come i relativi partner passano il tempo nell’altra abitazione: in molti casi i poveri malcapitati devono assistere ad ammiccamenti, strusciamenti, flirt spinti e in qualche caso anche qualcosa in più. Peccato che, proprio per il meccanismo stesso del gioco, alcuni di questi video non sono reali, ma realizzati con la tecnologia deep fake: al volto di alcune comparse viene sovrapposto quello di uno o una dei concorrenti. Come essere certi che la ragazza avvinghiata in piscina a un biondo muscolosissimo sia veramente Aida oppure no? E quello che ha invitato in camera sua la procace modella latina è davvero Rubén o solo un replicante?
I partecipanti a Falso Amor si trovano costantemente di fronte a un bivio: possono abbandonarsi alla prima reazione, quella istintiva, di credere all’adulterio che vedono sullo schermo, con conseguenti imprecazioni, pianti e piani di vendetta, oppure possono sperare che le immagini che vedono davanti ai loro occhi siano invece frutto di un sofisticatissimo inganno digitale. Alla fine di ogni episodio i concorrenti devono decidere se le immagini a cui sono stati sottoposti siano reali o fake, e le coppie che indovinano più volte la risposta giusta – spesso andando contro la fiducia che nutrono nei confronti della propria pareja – potranno conquistato l’ambito premio finale in denaro.
Al di là dell’esito conclusivo del programma (sorprendente, per certi versi), le riflessioni che un format del genere forniscono sono innumerevoli. Anche lasciando stare l’opportunità di giocare con i sentimenti e la fiducia di questi ragazzotti dalle facili promesse (d’altronde la tv degli ultimi decenni ci ha abituato a dating show e reality di qualsiasi foggia e deriva, anche estreme), è proprio l’utilizzo di questo tipo di tecnologia a lasciare perplessi. Al di là del moralismo, viene davvero da chiederci se possiamo più fidarci delle immagini che ci vengono messe di fronte. I video fasulli proiettati in Falso Amor sono del resto di ottima fattura e, anche per lo spettatore, è davvero difficile discernere la verità dall’artificio.
Leggi tutto su www.wired.it
di Paolo Armelli www.wired.it 2023-08-24 14:00:00 ,