Venerdì il Giappone ha riaperto i propri confini ai turisti di un centinaio di paesi e territori dopo una chiusura di oltre due anni che ha impedito alla gran parte delle persone straniere di raggiungere il paese. Nonostante la riapertura sia stata accolta con entusiasmo dai visitatori stranieri e con un po’ di sollievo dagli operatori turistici, restano comunque numerose restrizioni che potrebbero rendere piuttosto complicato organizzarci le vacanze.
Per poter visitare il Giappone è obbligatorio essere accompagnati da una guida turistica durante tutto il viaggio; bisogna avere un apposito visto, un’assicurazione medica e indossare quasi sempre la mascherina, anche quando ci si trova all’aperto. L’Agenzia del turismo giapponese ha raccomandato che le guide turistiche seguano i gruppi di visitatori dal momento del loro «ingresso nel paese fino alla partenza», e che ricordino di frequente le misure di prevenzione per limitare i contagi durante tutto il tour. In particolare, viene raccomandato di evitare gli spazi chiusi, i posti affollati e le situazioni in cui potrebbero esserci contatti stretti con altre persone.
Inoltre i paesi di provenienza dei visitatori sono stati divisi in tre categorie in base al rischio epidemiologico ed è previsto che i turisti provenienti dai paesi considerati più a rischio, compresi quelli completamente vaccinati, debbano comunque sottoporsi alla quarantena obbligatoria al momento dell’arrivo.
Molte agenzie viaggi internazionali sentite da vari giornali hanno fatto sapere di aver avuto un buon numero di richieste di prenotazioni per il Giappone fin dal momento dell’annuncio della riapertura, comunicato a fine maggio. La parziale riapertura è sicuramente un buon segnale per la ripresa del turismo nel paese, ma le restrizioni stanno complicando la vita anche agli operatori turistici, oltre che ai turisti.
Alcuni operatori sentiti dal Financial Times si sono lamentati per il fatto che le autorità giapponesi cambino idea così in fretta sulle regole e sulle restrizioni che le strutture turistiche e i tour operator semplicemente non ci stanno dietro: molti per esempio hanno dovuto cercare e assumere in tutta velocità guide turistiche che parlino inglese per poter organizzare i tour, e non sanno per quanto continuerà a essere obbligatoria la loro presenza. Altri ricordano che al momento possono entrare in Giappone solo 20mila visitatori stranieri al giorno e che per ora non ci sono indicazioni su quando il governo abbia intenzione di riaprire a tutti i turisti in generale.
Il Giappone ha adottato protocolli molto rigidi per cercare di contenere la diffusione dei contagi da coronavirus fin dall’inizio della pandemia, e solo all’inizio del 2022 ha riaperto gradualmente i propri confini ai residenti di altre nazionalità, agli studenti stranieri e a pochissimi visitatori internazionali, come le persone che viaggiano nel paese per lavoro. A fine maggio, poi, ha avviato una sorta di test, ammettendo l’ingresso di 50 turisti stranieri che avevano potuto visitare il paese grazie a tour organizzati in piccoli gruppi, con restrizioni del tutto simili a quelle applicate adesso.
La chiusura dei confini imposta dal governo è stata ampiamente criticata e ha danneggiato fortemente il settore turistico, che negli ultimi due anni si è sostenuto praticamente solo grazie al turismo domestico e adesso spera di potersi risollevare.
Secondo i dati dell’Agenzia del turismo, nel 2019 il Giappone era stato visitato da più di 31 milioni di turisti stranieri, un record: l’anno scorso invece gli stranieri che erano arrivati nel paese erano stati meno di 250mila. Secondo Shinya Kurosawa, responsabile della società di consulenza giapponese JTB Global Marketing & Travel, il numero di turisti che arrivano da Stati Uniti, Australia ed Europa per visitare il Giappone tornerà a essere lo stesso dei livelli pre-pandemia solo nel marzo del 2024.
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2022-06-10 07:44:54 ,