È finita? Sta per finire? Ormai la domanda di analisti e investitori si concentra sui tempi della conclusione della stretta della Federal reserve. Diversi economisti privati parlano di giugno, e qualcuno non esclude che l’annuncio possa essere fatto già nella riunione di maggio. Sarà il momento giusto?
Quando fermarsi?
La politica monetaria incide con ritardi lunghi e variabili: decidere quando fermarsi è davvero un compito delicato. Al momento i tassi sono al 4,75-5% e potranno salire nella riunione di maggio al 5-5,25% e in quella di giugno al 5,25%-5,75%. A quel punto l’enfasi passerà definitivamente sulla durata della stretta.Il principale punto di riferimento sono, evidentemente, le aspettative di inflazione.
Aspettative di lungo periodo stabili
Le indicazioni provenienti dalle misure di mercato – che alla Fed piacciono generalmente poco, perché “alterate”, da premi alla liquidità e premi al rischio – segnalano che le aspettative di lungo periodo si sono stabilizzate, sia pure a un livello leggermente superiore all’obiettivo del 2% medio. Le intemperanze del recente passato sono superate, la Fed appare credibile.
Aspettative di breve periodo ancora alte
Le aspettative a un anno, misurate in questo da sondaggi presso i consumatori, danno un’indicazione diversa: l’indice dell’Università di Michigan ha anzi interrotto ad aprile una marcia discendente, risalendo al 4,6%, dopo essere calato fino al 3,6 %. I tassi reali sono dunque appena positivi.
Inflazione in leggera flessione
L’inflazione effettiva – che può incidere sulle attese dei consumatori – comincia a mostrare una flessione sia nell’indice complessivo (l’indice Pce, preferito dalla Fed) che nell’indice core, ma resta a livelli ancora relativamente alti: 5% e 4,6% rispettivamente.