La nuova serie Fellow Travelers: Compagni di viaggio, disponibile dal 28 ottobre su Paramount+, prende il nome da un effettivo gergo politico: i compagni di viaggio indicano i simpatizzanti di una certa parte politica che contribuiscono attivamente alle sua iniziative senza farne formalmente parte. Non è un caso che questa nuova produzione Showtime si addentri nei meandri della politica di Washington in un particolarissimo periodo politico, quello degli anni Cinquanta e del maccartismo, in cui lo spregiudicato lobbista Hawkins Fuller e il timido segretario Timothy Laughlin s’innamorano nonostante le resistenze della società, e di loro stessi. A interpretarli Matt Bomer (The Normal Heart, The Boys in the Band) e Jonathan Bailey (il visconte Anthony di Bridgerton), che creano sullo schermo una chimica torrida e contrastata.
A ideare e scrivere la serie, tratta dall’omonimo romanzo di Thomas Mallon, è Ron Nyswaner, il rivoluzionario sceneggiatore di Philadelphia, primo film mainstream nel 1993 a parlare di Hiv al cinema, e più di recente di My Policeman con Harry Styles: “Il mio viaggio con Fellow Travelers è iniziato 11 anni fa quando mi sono innamorato del romanzo di Mallon, e soprattutto dei personaggi di Hawk e Tim”, racconta a Wired: “Ho intravisto un’opportunità, quella di raccontare una storia d’amore, ma anche la storia della comunità LGBTQ+, parti di essa di cui non in pochi sono conoscenza, io stesso prima di leggere questo libro, come il Lavender Scare”. Il riferimento è appunto al “panico lavanda”, una vera e propria ossessione collettiva fomentata da John McCarthy e dai suoi alleati, che volevano eliminare dall’amministrazione pubblica tutti gli omosessuali, uomini e donne, considerati come “moralmente deviati”. Una vera e propria caccia alle streghe, dipinta in modo struggente e drammatico nella serie, che si associava a quella dei comunisti.
“Volevo esplorare quella parte della storia ed esplorare una vicenda d’amore tragica, perché mi piacciono le storie di contrasti, in cui due persone sono potentemente attratte l’una verso l’altra ma per varie ragioni non possono stare insieme. Per me è l’unico amore che vale la pena raccontare”, continua Nyswaner: “In più è stato il pretesto per affrontare altri momenti storici, perché il romanzo è ambientato principalmente negli anni Cinquanta, ma noi seguiamo questi personaggi anche oltre, fino agli anni Ottanta, e per me è stata un’occasione per parlare dei 35 anni della comunità”. Dopo che il loro amore scoppia contrastato e clandestino, infatti, i due protagonisti si perdono per poi ritrovarsi trent’anni dopo, quando la pandemia di Aids terrorizza in maniera ancora inedita la gente gay. In mezzo, altri eventi storici come la guerra in Vietnam o l’edonismo degli anni Settanta.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-10-27 12:30:00 ,