Non è una festa, ma una lotta, si dice dell’8 marzo. Perché seppure con una lieve diminuzione (-6%) rispetto all’anno prima sono 120 le donne uccise nel 2023. In 64 casi, più della metà, l’assassino era il marito, il fidanzato, il compagno o l’ex. E da gennaio a oggi ci sono state altre 20 vittime. Donne uccise perché donne, 18 in ambito familiare e affettivo e 8 per mano del partner e dell’ex partner.
Sono numeri che emergono dal report «8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza», realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, Ufficio a composizione interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza. Che evidenzia anche come in circa un quarto dei casi le uccisioni di donne si collocano nel quadro del rapporto genitori/figli. A uccidere le madri sono stati nell’89% degli episodi i figli maschi.
Meno stalking ma più violenze sessuali
Calano pure i maltrattamenti contro familiari e conviventi e gli atti persecutori, reati che nei tre anni precedenti, avevano entrambi evidenziato un incremento costante. Al contrario le violenze sessuali sono in aumento: negli ultimi quattro anni i numeri sono saliti. C’è stato un “affioramento di sommerso”, si legge nel documento, ossia la testimonianza anche di una aumentata sensibilità verso il fenomeno. Ma questo può spiegare solo in parte la crescita del 35%: erano 4.497 nel 2020 e passano a 6.062 nel 2023.
Aumentano i “codici rossi”
Nel rapporto viene definito “interessante” anche il dato inerente all’applicazione del “codice rosso”, che vede un “significativo incremento, sia dei delitti commessi che delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti” come la violazione di provvedimenti di allontanamento della casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (erano 1.836 nel 2020 e 2.563 nel 2023). Ma anche in questo caso il dato “può essere interpretato in modo positivo” ovvero “come un incremento della propensione alla denuncia”. Altri 93 casi riguardano sfregi al viso, 973 la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, 28 la costrizione o l’induzione al matrimonio.
repubblicawww@repubblica.it (Redazione Repubblica.it) , 2024-03-07 14:18:20 ,www.repubblica.it