A «Porta a porta» la premier rivendica il carcere ostativo e Caivano. La segretaria del Pd: un errore alzare il tetto ai contanti
Il tema dovrebbe unirle, perché è quello della lotta alla mafia e del ricordo delle vittime, al quale Bruno Vespa dedica uno speciale su Raiuno prima della messa in onda del film I cento passi, la storia di Peppino Impastato. Ma Elly Schlein e Giorgia Meloni restano su sponde opposte. La prima si dice disposta a collaborare per il bene del Paese se l’obiettivo è sconfiggere le mafie, ma per ora, dice, vede mosse «sbagliate». La seconda rivendica i provvedimenti del governo, dal carcere ostativo che è stato «il nostro primo atto di governo», al risanamento di Caivano: «Vedere una mamma che riusciva a portare il suo bambino al parco per me è stata una grande felicità».
La premier termina la sua intervista — che arriva dopo quella della leader del Pd — parlando di chi la definisce il capo di governo più influente d’Europa: «Forse perché ho smentito i pronostici, ancora una volta. Non ho sfasciato la macchina. Si temeva fossi una persona con cui non si potesse avere a che fare. Io invece sono pragmatica, esprimo i miei giudizi, dico le cose in faccia, se devo dire sì è sì, se è no è no. E le persone ti rispettano per questo». Poi, nel merito: «Si diceva che sarebbe crollata l’economia, saltato il Pnrr: siamo il primo Paese a prendere la quarta rata dopo averlo rivisto. Si può essere…
Author: Paola Di Caro
Data : 2023-11-29 21:23:17
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