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Un’assoluzione e sei condanne per la morte di Raffaele Lubrano
(ANSA) – NAPOLI, 05 FEB – Un’assoluzione e sei condanne, tra
cui quelle a 30 anni di carcere per gli ex capi dei Casalesi
Michele Zagaria e Francesco Schiavone alias “Cicciariello”,
cugino del più noto Francesco Schiavone alias Sandokan, sono
state emesse dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale
di Napoli Tirone per l’omicidio di Raffaele Lubrano, figlio del
capo dell’omonimo clan Vincenzo Lubrano, ucciso a Pignataro
Maggiore nel novembre 2002. Il gup ha condannato a trent’anni
anche il boss Giuseppe Caterino, ritenuto con Zagaria e
Schiavone i mandanti dell’omicidio. Vent’anni sono stati
inflitti a Salvatore Nobis, otto anni e quattro mesi ai
collaboratori di giustizia Antonio Iovine e Francesco Zagaria,
alias Ciccio ‘e Brezza, che hanno permesso di ricostruire con le
loro dichiarazioni la dinamica del delitto; assolto Antonio
Santamaria. Per l’omicidio era già stato condannato Vincenzo
Schiavone quale esecutore materiale.
Nello staff di difensori Paolo Di Furia, Emilio Martino,
Angelo Raucci. Lubrano jr fu ucciso la sera del 14 novembre
2002; dopo aver lasciato il suo studio di via Vittorio Veneto e
mentre percorreva la strada a bordo di una Toyota Land Cruiser
diretta verso una zona periferica, il figlio del boss fu
dapprima superato da un’Alfa Romeo 164 e poi bloccato nei pressi
del Bar Giordano, dove i killer lo uccisero per vendetta.
Secondo quanto ricostruito dalla Dda di Napoli, Lubrano venne
ucciso per vendicare l’omicidio di Emilio Martinelli, fratello
del ras dei Casalesi Enrico ucciso da Lubrano ed altri complici.
(ANSA).
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2022-02-05 13:18:37 ,