La premier interviene dopo le proteste su De Fusco e il ricorso annunciato dal Campidoglio. «È finito il tempo dell’amichettismo»
Si radicalizza lo scontro politico sulla nomina di Luca De Fusco alla guida del Teatro di Roma, eletto da tre membri su cinque del cda (due in quota Regione Lazio, uno espressione del Mic) senza i rappresentanti del Comune (il presidente Francesco Siciliano e la consigliera Natalia Di Iorio). La premier Giorgia Meloni è intervenuta con un affondo che rafforza il pensiero già espresso dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «È finito il tempo dell’amichettismo, come è finito il tempo nel quale per arrivare da qualche parte devi avere la tessera di partito… Per questo fanno casino». E sulla scelta del dg la presidente del Consiglio è ancora più pungente: «Da quello che apprendo ha un curriculum di ferro, non ha la tessera di partito né quella di FdI, qual è lo scandalo? Che non ha la tessera del Pd. Allora, avviso ai naviganti: il mondo nel quale per le nomine pubbliche la tessera del Pd fa punteggio è finito. Ci vanno le persone che hanno un merito, indipendentemente dalle tessere».
De Fusco intanto prova a riportare il dibattito sul terreno della concretezza, ricordando che «entro il 31 gennaio bisogna presentare la domanda con il curriculum di un direttore o il Teatro di Roma (in esercizio provvisorio, ndr) non sarà più teatro nazionale». E smentisce che il suo compenso…
Author: Maria Egizia Fiaschetti
Data : 2024-01-22 20:45:19
Dominio: www.corriere.it
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