Confermato il rating dell’Italia dato dall’agenzia internazionale Fitch: BBB, con outlook stabile. Nella nota pubblicata la sera del 12 maggio dalla società, che ha i suoi quartier generali a New York e a Londra, si legge: «La crescita dell’economia italiana ha superato le nostre aspettative nel primo trimestre 2023, grazie al significativo allentamento della crisi del gas naturale in Europa, a un forte rimbalzo del turismo e al rafforzamento della domanda globale». Queste, in sintesi, le ragioni che hanno portato Fitch a rivedere le previsioni per il 2023: da un precedente 0,5%, la crescita ipotizzata passa all’1,2%. «Nel 2024 prevediamo che l’economia si espanda dello 0,8%, in rallentamento rispetto all’1,3% previsto a marzo». Tornando al rating, spiega Fitch, il giudizio «è supportato da un’economia diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza alla zona euro, da istituzioni solide e da un Pil pro capite che è più del doppio rispetto alla media dei paesi simili all’Italia». Caratteristiche, però, che sono controbilanciate da fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, «in particolare un debito pubblico molto elevato, un orientamento fiscale relativamente accomodante dopo la pandemia, un potenziale di crescita economica contenuto e, più recentemente, un contesto di rendimenti più elevati».
A proposito del problema relativo al reddito pubblico italiano, l’agenzia stima che calerà nel 2024, attestandosi al 142,3% in rapporto al Pil, mentre nel 2022 la percentuale rilevata è stata del 144,4%. Detto ciò, evidenziano da Fitch, «il debito si mantiene comunque sopra i livelli pre-pandemia, quando nel 2019 toccò il 134,1%, e della media dei paesi che hanno un rating BBB. Presenti nel report anche un’analisi sulla situazione politica del Paese e un focus sul Pnrr: «Il governo gode di una maggioranza stabile in Parlamento e di un forte sostegno tra gli elettori. Alla luce di ciò e dell’opposizione frammentata, riteniamo possibile che il governo duri un’intera legislatura, cosa non comune nel sistema politico italiano. Questa stabilità politica crea spazio per il governo per elaborare una strategia a medio termine e concentrarsi sull’effettivo dispiegamento dei fondi legati al Pnrr». Tuttavia, conclude l’agenzia di rating, «la coalizione potrebbe dover affrontare pressioni per mantenere più impegni di spesa della campagna elettorale, soprattutto quando il sostegno al costo della vita finirà e la perdita del potere d’acquisto diventerà più evidente, il che può rappresentare un rischio per le prospettive di risanamento fiscale».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2023-05-12 21:42:12 ,