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Il Milan torna a giocare dopo una
settimana ma il riposo forzato causa rinvio del match col
Bologna non fa felici i rossoneri. Ci sono da gestire troppi
inconvenienti, primi fra tutti le squalifiche di Reijnders e
Theo Hernandez che sconteranno il turno di stop contro il Napoli
domani a San Siro. Una sfida complicatissima contro la
capolista. Sono stati giorni complicati, pieni di incertezza.
“E’ stato difficile gestire quel momento. Non sapevamo se si
sarebbe giocato o meno e non sapevamo come organizzare
l’allenamento. Siamo stati molto penalizzati per non aver
giocato una partita che avremmo voluto giocare. Anche perché
avevamo due giocatori squalificati”, spiega Paulo Fonseca in
conferenza. E’ la prima volta che l’allenatore rossonero si
esprime sulla controversa decisione di non giocare. Ma il Milan
non può permettersi di farsi distrarre da ciò che è stato. La
sfida del turno infrasettimanale è esorbitante delicata. “Il Napoli è
una squadra fortissima, con un allenatore fortissimo. E’ in un
buon momento – ammette Fonseca – e arriva qui motivatissimo ma
lo siamo anche noi. Il Napoli ha vinto bene le partite che ha
vinto ma anche noi vigliamo vincere. In questo momento è al
primo posto: è una delle squadre che può vincere lo scudetto. Ma
anche noi possiamo lottare per il titolo”.
Quale sia invece il momento del Milan è difficile dirlo. Ha
vinto contro l’Udinese e contro il Bruges in Champions ma sono
state – seppur per motivi diversi – vittorie sofferte. Il
Bologna sarebbe stato un test importante per vedere progressi e
cercare continuità. E invece in questi giorni che sono stati di
riposo, il Milan ha perso altri pezzi (Gabbia out) e non ha
recuperato nessuno (restano indisponibili Jovic e Abraham). Ma
nonostante gli imprevisti il Milan deve credere di poter ancora
lottare per gli obiettivi stagionali e piuttosto lo scudetto. “I
tifosi devono crederci perchè siamo forti e siamo in crescita.
Ed entrambe le squadre hanno i giocatori più decisivi sulle
fasce. I tifosi volevano Conte al Milan? La mia motivazione è
essere l’allenatore rossonero”, spiega Fonseca. Solo un paio di
mesi fa sui social ci fu una mobilitazione imponente da parte
dei rossoneri che, una volta detto saluto a Pioli, chiedevano a
gran voce al sodalizio di ingaggiare Antonio Conte. Ma le strade non
si sono incrociate. Ibra spiegò che al Milan serviva un
allenatore che facesse crescere i più giovani e Fonseca era
l’uomo giusto. A San Siro il portoghese dovrà dimostrarlo con i
fatti. Una cosa è certa, però, Fonseca è un allenatore che non
ha paura di fare scelte forti. L’esclusione per 90′ con
l’Udinese e la sostituzione a metà ripresa in Champions di
Rafael Leao sono state decisioni forti e potrebbe partire dalla
panchina anche contro il Napoli. “Leao? Capisco la curiosità, ha
lavorato bene come sempre. Non è un problema e non è un caso.
Siamo sicuri che tornerà presto quello che ci aspettiamo da lui
e quello che lui stesso si aspetta… ma se giocherà domani non
lo dico. Che cosa gli sta succedendo? Succede che l’allenatore
non lo sta facendo giocare, perché se lo facessi giocare non ci
sarebbero problemi. Ma sono cose normali nel calcio”. Vediamo se
anche questa volta la decisione di Fonseca verrà premiata.
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