Genovese, da sempre contro ogni forma di oppressione ai danni dei più deboli, a Milano ha fondato il Comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti, è stata consigliera in Comune con Rifondazione
Non chiamatela pasionaria, per carità. Franca Caffa ama definirsi «una comunista genovese nelle periferie di Milano». Una sintesi che però non fa abbastanza onore a quasi 95 anni di vita e di impegno sociale, sempre dalla parte degli ultimi. Nata in un quartiere operaio del capoluogo ligure, studia greco e latino, attraversa guerre mondiali e invasioni di Stati. Lei, sempre contro l’oppressore, alla ricerca costante e indefessa di giustizia e pace. Arriva a Milano e scopre il disastro delle case popolari, delle famiglie senza un tetto, dei bambini senza istruzione, degli anziani abbandonati in monolocali senza ascensore, dei malati psichici chiusi in un tugurio dove non ci sono igiene e speranza. E comincia la sua pacifica battaglia. Fonda il Comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti, documenta quanto accade dietro quelle porte, avvia il doposcuola per i più piccoli, crea comunità. Viene eletta in consiglio comunale come indipendente di Rifondazione e dai banchi denuncia la mala gestione dello Iacpm (Istituto per le case popolari), poi Aler. Predica la partecipazione, segue da laica la Cattedra dei non credenti del cardinal Martini dove si appunta questa sua frase: «Bisogna parlare sempre a fin di bene». Lo fa già, lei: anche quando aveva indirizzato un centinaio di…
Author: Elisabetta Soglio
Data : 2024-01-29 20:27:59
Dominio: www.corriere.it
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