Parigi – Viva Technology, la fiera nata col compito di lanciare la Francia nel futuro, ha chiuso la settima edizione. Quello a Porte de Versailles è diventato un appuntamento fisso nel panorama internazionale. I numeri diffusi dall’organizzazione parlano di 2.800 espositori , 11.400 startup e centocinquantamila visitatori, nonostante il costo del biglietto fissato a oltre seicento euro e gli stand – non parliamo ovviamente di quelli più grandi – siano stati venduti a cifre spesso superiori ai centomila.
Non siamo ancora al livello del Ces di Las Vegas, ma quando c’è di mezzo la grandeur, la Francia non bada a spese. Venerdì 16 giugno è stata la giornata di Elon Musk, il cui cachet si misura in milioni, aereo privato escluso. Il sudafricano sarà anche in declino nel firmamento delle stelle, ma è ancora un nome in grado di fare cartellone. E, nell’effimero mondo del tech, in mancanza di successori, fa sempre la sua figura. Ma anche gli altri relatori – a cominciare da Monsieur le President Emmanuel Macron, presente nella giornata inaugurale – sono nomi di grido, e il tempo non basta davvero per seguire anche solo i principali.
L’anno dell’Ai
VivaTech nasce per posizionare saldamente il Paese nella galassia dell’innovazione globale e aiutare la metamorfosi in “startup nation”. La strategia France 2030, firmata nell’ottobre 2021 dall’inquilino dell’Eliseo, punta il compasso sulla frontiera della conoscenza: dalla fisica quantistica al nucleare (l’italiana Newcleo pochi giorni fa è stata selezionata per un bando a Lione dal governo transalpino), dall’esplorazione degli abissi alla costruzione del primo velivolo a basse emissioni di carbonio. In totale, fanno 54 miliardi di euro investiti su tutta la catena del valore industriale: si vuole, citiamo, “accelerare la trasformazione dei settori chiave dell’economia nazionale e posizionare la Francia non solo come attore, ma come leader del mondo di domani”.
Per i corridoi, appare chiaro: se il filo rosso l’anno scorso era il metaverso, quest’anno è senz’altro l’intelligenza artificiale, la cui comunità è stata ringalluzzita dall’annuncio – dato da Macron nel corso della sua apparizione in apertura – di nuovi finanziamenti per mezzo miliardo di euro. Nel complesso, l’insieme ci ha guadagnato. Se dodici mesi fa era palpabile il tentativo di stare al passo con l’hype anche a costo di investire in una tecnologia poco utile ai fini pratici (il metaverso), nel caso dell’Ai, che dopo molti inverni sta vivendo una nuova primavera, le declinazioni sono davvero infinite. Dall’agricoltura, con la gestione razionale dell’acqua, alle previsioni meteo, dalle reti elettriche intelligenti agli scenari globali, dall’editoria al beauty tech.
Come confida un imprenditore italiano che preferisce rimanere anonimo, tra i corridoi si aggiravano emissari cinesi impegnati a fare scouting delle migliori idee, e ad attrarre a Pechino e Shanghai personale qualificato e tecnologie. Un parlottare atteso dal ministero per la Difesa francese, presente, al solito, con un grande stand. Affiancato – e pubblicamente, nel caso il messaggio non fosse chiaro – dalla Direction Générale de la Sécurité Extérieure (Dgse, i servizi segreti). Le guerre moderne si combattono anche così.
Le startup più interessanti
“Il periodo di risanamento che l’ecosistema sta attraversando è normale – dice a Wired l’ad di Viva Tech François Bitouzet riferendosi alla contrazione nel funding delle startup registrata nell’ultimo anno -. Gli sconvolgimenti globali ci stanno riportando a valutazioni più ragionevoli e, in generale, alle tendenze pre-Covid dove l’ecosistema stava già crescendo. La buona notizia è che i fondamentali sono ancora qui, e rimaniamo fiduciosi in un futuro luminoso. I progetti innovativi continueranno a trovare finanziamenti” assicura.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2023-06-21 04:50:00 ,