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Data : 2024-07-18 14:29:46
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Giovedì gli europarlamentari di Fratelli d’Italia hanno votato contro la conferma di Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla presidenza della Commissione Europea. Era una questione di cui si parlava da settimane, dato che von der Leyen – che comunque è stata rieletta con 401 voti favorevoli, ben superiori ai 361 necessari – nelle ultime settimane aveva cercato di assicurarsi i voti anche del gruppo europeo dei Conservatori e Riformisti (ECR, di estrema destra), il cui principale partito è proprio Fratelli d’Italia. In questo modo però von der Leyen aveva rischiato di perdere il sostegno dei gruppi della sua precedente maggioranza, ossia il Partito Popolare Europeo (PPE, centrodestra), i Socialisti (S&D, centrosinistra) e i liberali di Renew.
Von der Leyen è invece stata sostenuta dai partiti della sua precedente maggioranza e anche dai Verdi. Sempre in Italia, la Lega ha votato contro von der Leyen, mentre Forza Italia ha votato a favore.
La votazione era segreta, quindi non è possibile sapere cos’abbia effettivamente votato ciascun parlamentare: la decisione di Fratelli d’Italia di opporsi è stata annunciata solo dopo la fine della votazione da Carlo Fidanza, un importante esponente del partito. ECR non aveva dato indicazioni di voto ai propri membri, ma ha detto in una nota che la maggioranza delle delegazioni nazionali che ne fanno parte intendevano votare contro.
Fidanza ha detto che la riconferma di von der Leyen non rispetta la volontà degli elettori, ma ha aggiunto che il governo italiano continuerà a collaborare con la presidente della Commissione. L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini ha detto che votare in favore di von der Leyen avrebbe significato «andare contro alcuni nostri principi» ma anche che il partito cercherà un rapporto costruttivo con la Commissione e che valuterà caso per caso se approvare o respingere le sue proposte.
Già da diverso tempo ECR era stato ambiguo sulla possibilità di sostenere von der Leyen. Alle elezioni europee di giugno i partiti di destra ed estrema destra di quasi tutta l’Unione avevano ottenuto buoni risultati, come anticipato dai sondaggi. Questo aveva fatto pensare che nel Parlamento Europeo avrebbe potuto formarsi una maggioranza di destra, invece di quella trasversale composta dal Partito Popolare, dai Socialisti e dai liberali che aveva sostenuto le commissioni precedenti.
Alla fine però i partiti di destra ed estrema destra non sono riusciti a formare una maggioranza, mentre la coalizione formata da PPE, Socialisti e Liberali ha retto. Nell’ultimo mese c’è quindi stato un forte ridimensionamento del dialogo fra le destre e von der Leyen, che anzi ha ricercato il sostegno dei Verdi (che ha poi ottenuto) per rafforzare ulteriormente la propria maggioranza e assicurarsi la rielezione. Fino all’ultimo però von der Leyen ha cercato di avvicinarsi anche a ECR, pur dicendo di non essere interessata ad avviare una «collaborazione strutturale» con il partito. Seppure sia di estrema destra, ECR sostiene alcune posizioni più vicine a quelle dei partiti conservatori tradizionali, per esempio il sostegno all’Ucraina, che manca negli altri gruppi di estrema destra al Parlamento Europeo.
– Leggi anche: Ursula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione Europea
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, 2024-07-18 14:29:46 ,
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