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Sono soprannominate “partite Iva
apri e chiudi” utilizzate per commettere frodi fiscali: la
Guardia di Finanza di Napoli ha chiesto all’agenzia delle
entrate di chiuderne ben 229, al termine di una serie di
indagini finalizzate a scoprirne la consistenza
economico-imprenditoriale, risultata assente.
Ai titolari di queste partite Iva, lo scorso 19 giugno, i
finanzieri di Frattamaggiore (Napoli), coordinati dalla Procura
di Napoli, avevano già sequestrato oltre 117 milioni di euro di
crediti ritenuti indebitamente accumulati: si tratta di aiuti
alla crescita economica (“SuperAce”).
L’attività svolta dalle fiamme gialle, che ha consentito di
fare luce su una fitta rete di imprese utilizzate al solo fine
di essere strumentali ad articolati schemi di frode, si
inserisce, spiega una nota, “in una più ampia azione di
contrasto all’economia illegale, nel cui ambito i Reparti
propongono la cessazione di partite iva all’esito di differenti
tipologie d’intervento, come le verifiche e i controlli ai fini
fiscali o le indagini di polizia giudiziaria”.
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